Il cimitero non è un affare. Tornare alla gestione pubblica è la normalità”. Riecheggia ancora nell’aula consiliare di Palazzo De Fusco a Pompei quel discorso a braccio dell’assessore Santa Cascone, che puntò al cuore ed alla pancia dei cittadini presenti all’assise, ma non spiegò in alcun modo i dettagli della nuova gestione.

A distanza di due settimane quel “colpo ai sentimenti” della responsabile al cimitero si potrebbe sintetizzare con una frase resa celebre da Mina e Alberto Lupo: “Parole, parole, parole, soltanto parole”. Determine alla mano, il perché è presto chiarito: mancanza di personale comunale per ricoprire il servizio e conseguente affidamento ai privati. Insomma, fuori la Mirca con relativa controversia legale, con un debito che si potrebbe abbattere sul Comune, per tornare nuovamente ad un servizio privato.

I DETTAGLI. La società che sarà scelta dall’amministrazione Uliano, attraverso l’affidamento con cottimo fiduciario, si occuperà di inumazione, tumulazione, traslazione, tamponamenti, esumazione, ed estumulazione nel Cimitero comunale per una durata iniziale del contratto di 7 mesi. Il costo a carico dell’Ente mariano è di 27.450 euro per un massimo di 200 operazioni a cui, stando al disciplinare di gara, possono essere aggiunti altri 65 interventi straordinari che farebbero lievitare la cifra a quasi 37 mila euro.

In quella seduta di consiglio del 22 dicembre scorso nessuno, tra le fila dell’opposizione o quelle della maggioranza, ebbe da eccepire alle parole della Cascone. Pochi minuti prima solo un sussulto di Franco Gallo, capogruppo del PD, che chiese “un documento con il dettaglio di come far fronte alle varie vicissitudini del cimitero, visto che l’organico comunale non dispone di personale qualificato”.

Ad aggiungere una nota di giallo alla vicenda è la data della determina dirigenziale 232: 21 dicembre 2015. Insomma, nonostante sia stata resa pubblica solo a fine anno, Uliano e la sua giunta sapevano dell’imminente cessione ai privati dei servizi cimiteriali ma ciò nonostante l’assessore delegata si cimentò ‘nell’appassionato discorso’.

Inutile tentare il confronto con la Cascone che raggiunta ha telefono ha detto: “No, non voglio essere disturbata”. Non è la prima volta che l’assessore assume un atteggiamento simile, anzi. Fin dal giorno dell’insediamento ha caratterizzato il suo rapporto con la stampa con la totale chiusura al confronto.

Dal canto nostro siamo sempre disponibili a dare eco alle motivazioni dell'assessore.

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