“Quando sarebbero venuti artigiani da Enna, Palermo, Modica, Gorizia nella nostra città, alloggiato nei nostri alberghi e acquistato nelle attività commerciali della nostra città?” Non si fa attendere la risposta degli organizzatori di Cioccolatorre, dopo le polemiche partite da alcuni commercianti che, in prossimità della ricorrenza di San Valentino, hanno lamentato un calo di vendite.

“Dopo alcune settimane di procedure burocratiche, ho cominciato ad organizzare l’evento i cui problemi sono nati il giorno prima  dell’apertura della manifestazione – afferma Maria Consiglia Izzo - C’era chi si lamentava dell’assenza di panchine, chi si lamentava della posizione delle casette e chi ancora si lamentava della “troppa” gente. Abbiamo cercato, io e miei colleghi, di venire incontro alle esigenze di tutti prima dell’avvio della manifestazione. Nel frattempo, l’evento comincia e sulla bacheca Fb di Vincenzo Porzio, presidente del comitato di quartiere “Il Progresso” spuntano le prime criitiche all’evento. A questo se ne aggiungono subito altri. Come si fa a parlare di calo di vendite se gli stessi standisti hanno mangiato, bevuto, acquistato e alloggiato nelle strutture della nostra città? Alcuni si lamentavano addirittura del posizionamento delle casette: è bene precisare che il progetto è stato disciplinato da un ingegnere iscritto all'Albo e a sua volta analizzato da chi di competenza al Comune, oltre che dalla viabilità. Tra l'altro il progetto è stato a mie spese cambiato due volte per accogliere le esigenze del parroco della Parrocchia e dei commercianti.

Purtroppo – conclude Izzo – c’è una parte di questa città che non ha voglia di dare spazio a giovani volenterosi. Tanti giovani scappano da questa città.

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