Mi sono rotta le p…e!”. Uno sfogo quasi personale, quello di Maria Teresa De Martino, consigliera di opposizione, nel corso dell’ultimo consiglio comunale a Torre Annunziata.

Con il caso cisterne che tiene banco già da qualche mese, è tempo di fatti. E sono proprio i fatti che vengono chiesti da più parti per scongiurare l’ampliamento del deposito di idrocarburi allo scalo portuale.

“Siamo tutti d’accordo – ha esordito la De Martino – ma la gente rimarrà stanca e sfiduciata dal nostro operato fin quando non si uscirà da questa situazione di stallo. La bugia del porto turistico riservatela per qualcun altro, questo è un porto chimichiero”.

Non solo i cittadini, ma anche i politici di Torre Annunziata stanno risentendo della fase di stallo legata alle cisterne di idrocarburi. Una pressione che ha esasperato il clima di tensione che si respira tra gli esponenti della politica oplontina: “I cittadini vorrebbero che non facessimo più chiacchiere ma che ci chiudessimo tutti in una stanza, così come abbiamo fatto oggi, per uscirne solo dopo aver concordato una linea unica di azione. Qui è pieno di sostanze tossiche. Con le discussioni sulla seconda foce del fiume Sarno e sugli idrocarburi rischiamo di far diventare Torre Annunziata la città dell’immondizia. E la situazione non cambierà se non ci diamo tutti una mossa. Io mi sono rotta le p…e!”. Con buona pace del “bon ton”.

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