Cisterne al porto di Torre Annunziata: la questione arriva in Regione Campania.

E’ stata chiesta un’audizione dinanzi alla commissione ecomafie presieduta dal consigliere regionale Gianpiero Zinzi: convocato il sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, l’assessore ai lavori pubblici Luigi Ammendola, i sindacati ed in consiglieri comunali Davide Alfieri, Maria Teresa De Martino, Salvatore Solimeno, Eduardo Piccirillo, Maria Oriundo, Raffaele Izzo, Bruno Avitabile, Ciro Alfieri e Pierpaolo Telese.

Sul banco di discussione c’è la tutela dell’ambiente e la conseguente minaccia che ne deriva l’installazione di nuove cisterne, come più volte messo all’attenzione non solo in consiglio comunale, ma soprattutto dai residenti della zona, preoccupati dell’impatto ambientale che tali cisterne possono provocare.

Al centro della disputa, la Isecold, che nel 2014 ha ottenuto dall'amministrazione comunale un'area per l'installazione di altre tre cisterne: “La ditta – si legge - alla base del Molo di Levante, località ‘La Salera’, un'area adibita a deposito di idrocarburi, ricadente nell'ex SIN Litorale Vesuviano, poi declassato in SIR. Il comune di Torre Annunziata, nel 2014, ha dato in concessione alla società lsecold un'altra area attigua alla precedente, per l'ampliamento del deposito già esistente, denominata Area Demaniale. Come noto le proprietà chimico-fisiche degli idrocarburi comportano notevoli criticità per quanto riguarda l'impatto ambientale”.

I cittadini restano sul piede di guerra: è stata attivata anche una petizione che ha iniziato a raccogliere centinaia di adesioni: “Io sono figlia della mia terra. Non voglio che mia madre pianga”. E’ lo slogan con cui la petizione ha preso piede. Finora le adesioni sono 235, ma sono destinate a diventarne sempre di più. “Abbiamo scritto praticamente a tutti e contiamo di tenere alta l’attenzione su questo problema”, ha dichiarato Claudia Vitiello, una cittadina di Torre Annunziata. “Chiediamo di fermare tutto, ma visto il silenzio dell’amministrazione e il procedere dei lavori questo obiettivo sta diventando sempre più una piccola speranza. In un paese in cui anche per spostare una pietra ci vogliono decine di pareri, ora ci chiediamo perché si permetta un simile scempio”.

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