Cisterne al porto. Gallo: “Torre Annunziata preda delle industrie”
Giovedì il caso in Parlamento. Il deputato M5s: “Di Maio e Toninelli verifichino, non c’è rispetto per l’ambiente”
02-10-2018 | di Redazione
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I lavori della Isecold al porto di Torre Annunziata proseguono. E’ trascorso anche il mese di settembre e nessuna novità di rilievo all’orizzonte per i cittadini del quartiere Deriver riguardo l’ampliamento del deposito di idrocarburi all’interno del porto di Torre Annunziata.
Dopo i cortei di protesta, sono trascorsi circa due mesi in cui la questione è stata posta all’attenzione anche del ministro per lo sviluppo economico Di Maio, al Ministro delle infrastrutture Toninelli, al sottosegretario all’ambiente Micillo. Ma nessuna novità: tutto procede regolarmente, nonostante anche i vari incendi che si sono verificati nelle immediate vicinanze delle cisterne.
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A Torre Annunziata la paura di ulteriori disastri ambientali è ancora forte: “L’episodio dell’incendio di qualche giorno fa è emblematico della criticità della zona – ha scritto Pina Valente, rappresentante del Comitato Salera – e mi chiedo cosa sarebbe accaduto se le fiamme fossero arrivate alle cisterne. Fortunatamente i vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio, ma senza dubbio alcuno resta una zona critica, un luogo sensibile con rischi elevati per la popolazione e che, quanto meno, dovrebbe essere interessato da un serio piano di evacuazione per le emergenze”.
Sul tema è intervenuto anche il presidente della commissione cultura della Camera dei Deputati Luigi Gallo del Movimento 5 Stelle: “Dopo una prima interrogazione parlamentare a maggio ho presentato in questi giorni una nuova interrogazione al Ministro dei beni culturali Bonisoli, vogliamo vederci chiaro, le aziende ad alto impatto ambientale devono rispettare tutte le norme di sicurezza per l’ambiente, per la salute e per il rispetto del paesaggio vincolato. Il rispetto per lo Stato e i cittadini vale per Società Autostrade come vale per qualsiasi azienda che svolge attività impattanti. Non tollereremo più – ha concluso Gallo – comportamenti predatori dalle aziende che devono offrire servizi ai cittadini rispettando le regole e la Costituzione”.
Giovedì 4 ottobre il caso finirà in Parlamento. I cittadini attendono novità significative.
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