Cisterne, faccia a faccia con i cittadini. Ascione: "Sono contrario, intervenga il Governo"
Appello del sindaco di Torre Annunziata ai ministri Di Maio e Costa
21-06-2018 | di Catello Germano
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"Sono contrario alle cisterne, spero che il Ministro dello Sviluppo Economico Di Maio e dell’Ambiente Costa possano intervenire sulla questione”. Sono le parole del sindaco Ascione nel corso del dibattito organizzato dall’associazione Libera. Il primo cittadino chiama in causa i neoministri pentastellati sulla vicenda relativa all’ampliamento del deposito di carburante nel porto di Torre Annunziata. Un incontro che si è tenuto presso la Libreria LiberTA’ e che è stato ottimamente gestito da Don Ciro Cozzolino, presidente di Libera. Al faccia a faccia con il sindaco ha preso parte la signora Pina Valente, presidente del Comitato Salera.
“Noi del Comitato diamo voce ai tanti torresi che non vogliono queste cisterne – queste le parole della signora Pina - Ben venga la riqualificazione di Torre Annunziata in chiave turistica, ma come facciamo ad immaginare un futuro del genere con i serbatoi in riva al mare? Vogliamo che vengano rimossi anche gli altri sette perchè sono pericolosi per la salute e per l’ambiente. Rappresentano una bomba che può esplodere da un momento all’altro. Non vogliamo un’altra Terra dei Fuochi”. Nel corso del dibattito ci sono state diverse domande da parte dei cittadini che, in piedi per oltre un’ora sul marciapiedi davanti all’ingresso del locale, hanno posto al sindaco diversi quesiti (è possibile rivedere i video sulla nostra pagina Fb).
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“Io spero che i ministri possano intravedere in queste attività delle azioni che sono in netto contrasto con la programmazione che stiamo attuando – afferma il sindaco Ascione – Lo scorso 20 marzo abbiamo sottoscritto insieme a Regione Campania, Città Metropolitana e tre diversi ministri il nostro modello di sviluppo per il territorio nell’ottica del Grande Progetto Pompei. Se l’attuale Governo vede dei pericoli per l’ambiente e per la sicurezza io spero che intervenga bloccando tutto. Il Comune non ha le risorse per risarcire l’imprenditore che, ad oggi, ha già fatto degli investimenti. Se interviene il Governo e si assume questa responsabilità non sarò che felice nel sostenere questa scelta”.
Se fa bene il sindaco Ascione a chiamare in causa il Governo e i ministri cinquestelle (il deposito di Torre Annunziata è definito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri un sito “strategico”) è altrettanto vero che il porto di Torre Annunziata è della Regione Campania, guidata dal Presidente Vincenzo De Luca. Ogni scelta quindi, circa il futuro dello scalo, viene fatta a Palazzo Santa Lucia a Napoli. Il destino del porto di Torre Annunziata è nelle mani della Regione quindi, che deve esprimersi sul Piano Regolatore Portuale e PUA proposti dalla città di Torre Annunziata già da diversi anni. Un piano che punta a trasformare la destinazione d’uso del porto da esclusivamente commerciale a misto commerciale e turistico. Senza questo intervento è chiaro che il comparto turistico non si svilupperà mai, nonostante le buone intenzioni del Grande Progetto Pompei. Forse, a sostegno dell’amministrazione cittadina, sulla vicenda potrebbero intervenire i consiglieri regionali della maggioranza che sostengono De Luca, e che a Torre Annunziata alle regionali 2015 sono stati ben supportati dall’elettorato.
(ha collaborato Titti D'Amelio)
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