“Non ci vogliono maghi e magistrati per capire che le cisterne non potevano essere costruite. Cittadini e comitati hanno fatto la loro parte, il governo si sta impegnando. Adesso tocca al sindaco”.

Con queste parole i rappresentanti del Comitato Salera iniziano una settimana che si preannuncia ancora più calda dei giorni scorsi in merito ai lavori della Isecold all’interno del porto di Torre Annunziata. Dopo l’interrogazione del deputato Luigi Gallo (M5s) e la risposta del ministro Bonisoli, qualcosa sembra muoversi.

Il ministro, infatti, ha dichiarato che “il parere del 12 aprile 2018 redatto dalla Soprintendenza è vincolante e inibisce il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica e, in conseguenza, il rilascio da parte dell’amministrazione comunale, del premesso di costruire”. Una bomba che non ha tardato ad avere ripercussioni sulle speranze dei cittadini, soprattutto dei residenti a due passi dalle cisterne.

“Il sindaco – ha spiegato il Comitato Salera - deve richiedere un accertamento di compatibilità paesaggistica, la demolizione delle cisterne e il ripristino dei luoghi. Vorrei ricordare ad Ascione che il paesaggio è un valore etico-culturale nella cui realizzazione sono impegnate tutte le pubbliche amministrazioni, Stato, Regioni e Comuni, in un vincolo reciproco di leale cooperazione”.

Una cooperazione che a detta del comitato, non c’è stata. Ecco perché il comitato ha richiesto una verifica di accertamento di compatibilità paesaggistica dei lavori attualmente in corso per mano della Isecold: la lettera, indirizzata al sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione, al segretario comunale Lorenzo Capuano, al dirigente dell’ufficio tecnico comunale Nunzio Ariano e al pm della Procura Emilio Prisco ha lo scopo di analizzare l’iter che ha portato la dirigente Suap Anna Pesacane a rilasciare il 12 febbraio 2015 il “permesso a costruire” per la realizzazione dell’ampliamento del deposito costiero sui nuovi suoli ricevuti in concessione per la costruzione di due nuovi serbatoi di altezza non superiori a quelli preesistenti, realizzazione di baie di carico, una cabina di adduzione elettrica e un’area deposito stoccaggio.

Una richiesta che sarà accompagnata dallo stesso comitato che proverà ad essere ricevuto oggi stesso dal pm Prisco: “Il permesso – spiegano dal Comitato Salera - ci appare privo di alcuni pareri vincolanti come quello dell’ufficio tecnico comunale, della Soprintendenza, del Genio Civile e della Protezione Civile per il rischio vulcanico. A seguito delle dichiarazioni del ministro Bonisoli riteniamo urgente che l’amministrazione comunale adotti in autotutela un provvedimento di invio alla ditta Isecold di sanzione ripristinatoria o demolitoria e di accertamento di compatibilità paesaggistica. Un atto doveroso per capire realmente se si è in presenza di una possibilità che i lavori siano stati eseguiti in difformità dell’autorizzazione paesaggistica”.

Ecco perché il comitato chiede “la sospensione immediata della attività nel cantiere che intende ampliare le cisterne. Qualora venga accertata la non compatibilità paesaggistica dei lavori in essere ed in progetto, chiediamo, fin da subito, l’abbattimento di ogni volume già edificato e il ripristino dei luoghi”.

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