Cisterne Isecold, M5S: “Abbiamo richiesto informazione su ambiente e sicurezza”
Gli attivisti del Meetup di Torre Annunziata vogliono visionare gli atti relativi alle sostanze pericolose e al piano di emergenza
29-11-2015 | di Raffaele Perrotta
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“Vogliamo avere copia di tutte le informazioni possedute dal Comune che riguardano il deposito di idrocarburi I.SE.CO.L.D. S.p.A.”. È questa, in estrema sintesi, la richiesta avanzata dagli attivisti del Meetup di Torre Annunziata al Comune per la vicenda delle cisterne già esistenti sul porto cittadino.
Una istanza in tre pagine protocollata il 25 novembre e resa pubblica nelle ultime ore, dove i grillini motivano la loro richiesta articolata in quattro punti: “Vogliamo tutti gli atti relativi a Isecold e all’oleodotto di collegamento, nonché ad altri eventuali stoccaggi di idrocarburi insistenti sul territorio. Le autorizzazioni e il nulla osta rilasciato dalle autorità competenti. Vogliamo sapere se insistono altri depositi ed eventualmente leggere i documenti”. Inoltre, continuano gli attivisti, “chiediamo la pubblicazione sul sito istituzionale di tutte le informazioni ambientali detenute dall’Amministrazione, in particolare le schede sui rischi per i cittadini ed i lavoratori e il Piano di Emergenza Esterno (PEE)”.
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Già nei mesi scorsi, prima della bufera sulla possibilità di nuove cisterne, gli attivisti si erano detti contrari all’ampliamento dell’azienda dei fratelli Rocco che opera sul territorio oplontino da tre decenni.
“Le nostre richieste – motivano i 5 stelle – si basano sul fatto che l’azienda rientra tra gli stabilimenti industriali ‘a rischio di incidente rilevante’ per le sostanze contenute nelle cisterne che sono inquinanti e potenzialmente pericolose per la salute umana e per l’ambiente. Infatti il 12 ottobre scorso è stata indetta dalla Regione una conferenza di servizi perché il sito potrebbe essere potenzialmente contaminato”.
Già la vicenda ‘Ital Fuel’ ha generato panico e polemiche durate settimane fin quando il sindaco Starita, in un primo momento, e gli uffici comunali, poi, hanno rinviato a data da destinarsi la discussione. “Non vogliamo creare allarmismi – concludono da Meetup – ma non possiamo tacere la mancanza di informazioni da parte delle istituzioni nei confronti dei cittadini”.
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