Il Consiglio dei Ministri ha deciso che i referendum e il primo turno delle elezioni comunali si terranno il 12 giugno. I ballottaggi delle comunali il 26 giugno. Una data che dovrebbe portare alle urne anche i cittadini di Torre Annunziata. Terminata l'esperienza amministrativa dell'ex sindaco Ascione, per le dimissioni in massa dei consiglieri comunali, il ritorno alle urne dovrebbe essere fissato, quindi, tra due mesi e mezzo.

Ma in città non si respira aria di campagna elettorale. Sulla data del voto amministrativo pesa l'esito della relazione della commissione d'accesso che ha lavorato nei mesi scorsi per verificare la presenza nell'amministrazione di Ascione e negli uffici comunali di infiltrazioni della criminalità organizzata. Il dossier della prefettura di Napoli dovrebbe essere stato già inviato a Roma e si attende la decisione del Consiglio dei Ministri, impegnato a ratificare la proposta del Ministro dell'Interno Lamorgese.

Dopo la bufera giudiziaria di un'inchiesta della Dda sui rapporti tra ex amministratori torresi e il clan Gionta appare alquanto scontato lo scioglimento per infiltrazioni camorristiche. Se ciò fosse confermato Torre Annunziata vedrebbe slittare di molto il voto. Nei comuni sciolti per infiltrazioni mafiose i commissari restano obbligatoriamente al governo per 18 mesi. In questo caso, quindi, Torre Annunziata non tornerebbe al voto il 12 giugno.

Un esito che le forze politiche danno già per avvenuto visto il silenzio e l'assenza di iniziative in campo dopo il terremoto giudiziario che ha scosso la città. 

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