Domenico Peccerillo, sindaco di Casola di Napoli dal 2010, ha annunciato la sua candidatura per le elezioni del Consiglio metropolitano di Napoli, in programma il prossimo 9 ottobre. Il primo cittadino del comune dei Monti Lattari è capolista con Noi Sud.

Sindaco perché questa candidatura?
“Ho deciso di candidarmi per il Consiglio della Città metropolitana di Napoli per mettere al servizio del territorio la mia esperienza di sindaco al secondo mandato di Casola di Napoli e perché abbiamo il dovere di rivendicare una centralità nelle scelte strategiche che interessano i nostri territori e fare in modo che nessun comune e nessuna periferia vengano lasciati indietro. Le nostre amministrazioni comunali hanno una propria autonomia decisionale, ma è indubbio che con l’istituzione della Città metropolitana dobbiamo avere una visione sovracomunale per la programmazione di politiche infrastrutturali e nell’ambito dei servizi che saranno decisi in sede metropolitana. Il mio impegno sarà massimo per soddisfare le esigente dei territori”.

Da sei anni è sindaco di Casola di Napoli. Vuole portare come modello di amministrazione il percorso fatto nel suo comune?
“Credo possa essere riconosciuto quasi unanimemente come buona politica ciò che la mia amministrazione ha fatto e sta facendo a Casola di Napoli dal 2010 ai giorni nostri. La voglia di mettersi al servizio per un territorio più ampio è tanta e sono sicuro che insieme agli amministratori che vorranno sostenermi, attuando sempre un lavoro di squadra come fatto in questi anni a Casola che per me è fondamentale, ce la faremo. Vorrei che gli amministratori che decideranno di fornirmi la loro fiducia siano quelli che vogliono avere un amico e una voce al Consiglio metropolitano sulla quale potere sempre contare. Ho dimostrato con i fatti negli anni di non lasciare nessun indietro e di ascoltare le voci di ogni mio cittadino. Farò così anche in Consiglio metropolitano”.

Ha più volte ribadito il concetto dell’ascolto. Lo dice perché ritiene che determinati appelli provenienti dai territori restino inascoltati?
“Io penso ad esempio al mio territorio, quello dei Monti Lattari e più in generale a quello della provincia a sud di Napoli che negli ultimi anni è rimasto inascoltato su diversi punti. Non tutti i politici hanno pensato al bene della collettività ma più alle loro carriere. Questo voto deve rappresentare un campanello d’allarme anche per loro per comprendere la necessità di dedicare più tempo alle problematiche che affliggono i medi e piccoli comuni, le periferie. Negli anni si è creato uno scollegamento troppo ampio tra le istituzioni comunali e quelle sovracomunali. E’ arrivato il momento di ridurre questo gap”.

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