TORRE ANNUNZIATA. "Dall'Ascom, qui a Torre sud, si sono cancellati quasi tutti. Nessuna associazione, così come la politica, negli anni ha mai ascoltato la battaglia per i nostri diritti. Vogliamo una città che non sia spaccata in due, con i privilegi spostati sempre e solo da Corso Umberto I a salire. Non ci ascoltano? Pazienza. Ora facciamo da soli".

Monta la protesta tra i commercianti della periferia a sud di Torre Annunziata (zona piazza Centrale, ndr). Titolari di bar, pizzerie, panifici e mini-market. Tutti uniti per creare una nuova ed autonoma associazione di categoria: il "Comitato Commercianti per la Zona Sud", appunto. Sarebbe la quarta associazione ad hoc a Torre Annunziata. Città dove, con poco più di 40mila abitanti ed un'economia non certo florida, già esistono "Ascom-Confcommercio" - "Confesercenti" - "Associazione Commercianti Torresi".

L'INIZIATIVA. Dal "sapore" antico i motivi della protesta. I commercianti della periferia più degradata lamentano una "Torre a due velocità", dove pure Istituzioni ed associazioni sembrano "guardare esclusivamente da piazza Santa Teresa in su". Promotore del neo-comitato, che ha già raccolto 24 adesioni in meno di due giorni, in vista della costituzione dello statuto, è Enzo de Simone, titolare della nota pizzeria "Il Gladiatore".

A SUD "TORRE NEXT" HA FATTO FLOP. Anche alcuni eventi organizzati l'anno scorso, nel dicembre 2015, per risollevare l'economia locale, qui, a sud di Torre Annunziata, hanno fatto "flop". Come "Torre Next", la manifestazione itinerante con isola pedonale e negozi aperti h24, voluta dall'allora Presidente "Commercianti Torresi", Fabio Boccia.

"Nei quartieri a nord e che camminano da soli - il suo commento, oggi - ci fu un boom di presenze: 20mila persone, giunte in città anche da paesi vicini. In zona piazza Centrale, invece, ne registrammo poco meno di 500. Perchè? Il motivo è socio-politico, il commercio c'entra poco. In quei quartieri prevale un'altra economia, la desertificazione è totale. La spaccatura con la parte nord è netta. E chi lì fa impresa, pensa di dover far gruppo solo con il negoziante della porta accanto".

LE REAZIONI. "Un'altra associazione? Credo sia davvero inutile. A Torre Annunziata prevale sempre una ingiustificabile mentalità individualistica". Così invece Giacomo Borriello, Presidente della locale sezione "Confesercenti", 250 iscritti. Borriello, poi, rincara la dose: "a sud di Torre si pensa che l'unica azione di categoria sia il contrasto ai politici ed in Comune. Così non si va da nessuna parte".

Meno netta, ma ugulamente scettica, la reazione di Vincenzo Terminiello ("Associazione Commercianti", da 300 a 90 aderenti in soli due anni, ndr): "Il pluralismo, a bocce ferme, rappresenta sempre qualcosa di positivo - sottolinea - . Ma credo che al commercio cittadino non serva l'ennesima associazione. La mia ricetta? Il ritorno ad una forte azione sindacale, una seria azione che pungoli la politica, oltre alla rivoluzione architettonica di Torre Annunziata. Fossi il sindaco, chiamerei un grande urbanista esperto in ZTL e pavimentazione".

Laconico ma durissimo il commento di Angelo Casillo ("Ascom-Confcommercio", circa 200 gli iscritti): "Un nuovo comitato? Manovre pre-elettorali, è la vera sconfitta dell'associazionismo. A Torre Annunziata, ormai, ci sono più parrocchie che fedeli".

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