Clan Aquino-Annunziata, sequestro da 10 milioni di euro per Francesco Casillo
Boscoreale: sotto chiave beni immobili, conti correnti bancari e polizze assicurative
11-12-2015 | di Redazione
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Dieci milioni di euro, a tanto ammonta il sequestro di beni eseguito nella giornata di oggi dai carabinieri del Nucleo investigativo di Torre Annunziata (agli ordini del maggiore Leonardo Acquaro) e dai colleghi della Guardia di Finanza nei confronti di Francesco Casillo, noto esponente del clan Aquino-Annunziata di Boscoreale.
Il provvedimento emesso dall’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Torre Annunziata, fa riferimento a beni immobili, conti correnti bancari, depositi e polizze assicurative, per un valore complessivo di circa 10 milioni di euro, riconducibili a Francesco Casilllo, elemento di spicco del clan Aquino-Annunziata (operante a Boscoreale e zone limitrofe).
Il Casillo, attualmente detenuto, è già stato condannato in via definitiva per associazione di tipo mafioso, e riportato altre condanne per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e omicidio aggravato dalle finalità mafiose.
In particolare, venne arrestato nel luglio 2011 assieme ad altre 33 persone nell’ambito dell’operazione “Re Bomba”, che colpì i clan camorristici “Gionta” e “Aquino-Annunziata” operanti nell’area vesuviana, per i reati di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, con il sequestro di beni per un valore di 7 milioni di euro riconducibili ai predetti clan.
Nel provvedimento restrittivo il Casillo viene indicato come il capo di un’articolata compagine criminale che gestiva la fiorente piazza di spaccio del Piano Napoli di via Passanti Scafati di Boscoreale.
Lo stesso è stato inoltre raggiunto, nel marzo 2014, da una misura cautelare in carcere quale compartecipe nella deliberazione ed organizzazione del duplice omicidio dei fratelli Manzo, avvenuto in Terzigno il 10 febbraio 2007, per il quale, a luglio scorso, è stato condannato alla pena dell’ergastolo dalla Corte d’Assise di Napoli.
L’odierna indagine patrimoniale, condotta dai citati reparti su convergenti filoni investigativi, ha consentito di accertare la natura illecita del denaro utilizzato dall’indagato per l’acquisizione dei beni immobili in sequestro, derivante dal coinvolgimento dello stesso nel citato contesto associativo e dal riciclaggio di ingenti somme di denaro provenienti dal traffico di sostanze stupefacenti nell’acquisto di immobili, nel Casertano e nella zona Vesuviana, nonché dalla gestione delle attività economiche illecite poste in essere dall’organizzazione criminale, ed in particolare dalla gestione di una fiorente piazza di spaccio nel piano Napoli di Boscoreale.
Le attività investigative hanno inoltre consentito di ricostruire la sproporzione tra i redditi e le attività economiche svolte dall’interessato, rispetto ai beni mobili e immobili di cui il medesimo e il suo nucleo familiare sono titolari, chiaro indicatore della provenienza illecita dei beni del Casillo.
Tali attività di Polizia Giudiziaria hanno portato al sequestro di circa 60 immobili tra appartamenti, garage e terreni, e diversi rapporti finanziari riconducibili al Casillo Francesco e al suo nucleo familiare, per un valore complessivo di 10.000.000 di Euro.
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