Sono partiti oggi in carcere, tra Secondigliano e Camerino, gli interrogatori di garanzia per i nove esponenti del clan Gionta destinatari, il 14 luglio scorso, di una doppia ordinanza di custodia eseguita dai carabinieri del nucleo investigativo di Torre Annunziata (su ordine del Gip di Napoli, Oriente Capozzi) nei confronti della già decimata cosca dei ‘Valentini’. Quasi tutti gli indagati, accusati a vario titolo dalla Dda partenopea di associazione finalizzata al traffico di droga ed estorsione aggravata ai danni di imprenditori del centro città, si sono avvalsi oggi della facoltà di non rispondere.

Una strategia processuale chiara: un granitico silenzio in attesa del Riesame (fissato tra quindici giorni), proprio mentre l’Antimafia sta al contrario raccogliendo informazioni precise e puntuali dagli ultimi pentiti di camorra oplontini (decisivi i loro racconti anche per l’ergastolo inflitto ieri al boss del rione Provolera, Michele Chierchia ‘Fransuà’, condannato per il duplice omicidio dei fratelli Manzo, vicini al clan Papale di Ercolano).

DOMANI TOCCA A VALENTINO JR. E’ fissato per domani l’interrogatorio più atteso: quello di Valentino Gionta jr. (23 anni e in foto), reggente del clan fondato da suo nonno almeno fino al 27 novembre scorso, quando i carabinieri di Torre Annunziata misero fine alla sua lunga latitanza arrestandolo in un appartamento della zona sud, dove il baby-boss si nascondeva in una botola appositamente ricavata nelle pareti. Valentino, figlio di Aldo, il ‘ras poeta’, è ora al 41-bis in carcere a L’Aquila. Scontato che anche lui domani sceglierà il secco ‘no-comment’ dinanzi al Gip.


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