TORRE ANNUNZIATA. Cambia il giudice, ma la svolta a processo arriva comunque: Valentino Gionta junior, l’ex “primula rossa” del clan di camorra di Torre Annunziata e figlio di Aldo il “boss poeta” (entrambi in carcere al 41-bis), sceglie infatti l’abbreviato nel processo in corso a Napoli (dinanzi al gip Andrea Rovida) per i fiumi di marijuana che la cosca di via Bertone - secondo l’Antimafia – gestiva per rifornire sia le piazze di spaccio oplontine, che quelle controllate da altri gruppi di narcos del sud Italia: soprattutto in Calabria, a Scalea, e nel casertano, a Marcianise, sfruttando gli stabili contatti con Ivan Sestito (33 anni di Palermo) e Simona Manzi (35enne residente a Scalea).

L’INCHIESTA-LE CIFRE. Alla sbarra con Valentino junior anche Felice e Pasquale Savino, torresi di 56 e di 25 anni, Amedeo Rosario Mas (classe ’83 di Castellammare di Stabia) e Gennaro Sperandeo (24 di Torre Annunziata), il più giovane del gruppo finito in manette lo scorso 14 luglio dopo il blitz antidroga eseguito dai carabinieri oplontini, su richiesta dell’allora pm della DDA di Napoli Pierpaolo Filippelli: “associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, aggravata dall’articolo 7” l’iniziale accusa per tutti, poi caduta dinanzi al Tribunale del Riesame che nel luglio scorso, a sorpresa, cancellò ai danni dei cinque l’ipotesi dell’associazione. A restare in piedi, pure per l’ex “primula rossa” del clan Gionta, solo singole ipotesi di spaccio.   

Ad inguaiare gli indagati diverse ambientali nelle abitazioni di via D’Alagno, a due passi da Palazzo Fienga, e le dichiarazioni di alcuni pentiti. Tra questi Giuseppe Di Nocera, che nel 2010 svelò agli inquirenti le cifre esatte del “business”: “La marijuana “white widol” veniva pagata in Olanda a 3800/4mila euro al chilo. Se la droga invece era eccellente, del tipo ‘amnesya’, veniva pagata 6mila euro”Una volta importata a Torre Annunziata, l’amnesya era rivenduta ai titolari delle piazze di spaccio a 12mila euro. La marijuana “scadente”, invece, aveva un prezzo di 6800 euro. Il camionista incaricato del viaggio intascava dal clan di via Bertone 500 euro per ogni chilo di droga trasportato.

IL PROCESSO. A puntare sullo sconto fino a un terzo della pena non è solo Valentino Gionta junior. Tutti gli imputati (difesi dai legali Luciano Bonzani, Nicolas Balzano, Roberto Cuomo e Marianna Salierno) hanno infatti scelto a processo il rito abbreviato. Strategia quasi obbligata, dopo il primo colpo di scena già regalato in estate dal Riesame di Napoli.

Sondaggio


Risultati



Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"