I conti non tornavano, quel contrasto così forte fra i redditi dichiarati da Alfonso Agnello (e i suoi congiunti) e le proprietà che invece risultavano all’ex braccio armato del clan Gionta, ha spinto gli investigatori a degli accertamenti specifici.

A seguito dell’indagini, il questore ha disposto un sequestro da 850mila euro nei confronti di Agnello e dei suoi congiunti. Ma cosa realmente ‘nascondeva’ l’ex componente della cupola – da anni recluso in carcere – di tanto prezioso? La risposta è nel decreto eseguito dalle autorità competenti: un appartamento di 3,5 vani ubicato in Torre Annunziata alla via Agricoltori numero 75 - adiacente “Palazzo Fienga” nota roccaforte del clan Gionta, due terreni adiacenti, della consistenza complessiva di 10 are, ubicati in Roma alla via Casale delle Pantanelle ( zona Aurelio), sui quali è stata edificata villa a più livelli”. Un ‘tesoro’ dal valore di 850mila euro che adesso è finito sotto chiave.

Agnello, in cella per vari capi d’accusa è stato condannato in Appello anche all’ergastolo. 

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