Clima malato, Coldiretti Campania denuncia: milioni euro di danni
Presidente Masiello: "In estate faremo i conti con le riserve idriche. Serve cambio strutturale"
21-06-2016 | di Redazione

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Clima impazzito e danni per l'agricoltura in Campania. Non è affatto positivo il 'bilancio' tracciato dalla Coldiretti, che sottolinea come a causa di grandinate e gelate i danni sono di diversi milioni di euro. "Il periodo nero - spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania - è cominciato in ottobre con l'alluvione nel Sannio. Un fenomeno straordinario che ha visto in poche ore scaricare a terra la pioggia di un mese. Il ciclo delle stagioni ha visto poi lo stravolgimento di un inverno troppo mite e secco, di cui pagheremo le conseguenze questa estate quando faremo i conti con le riserve idriche. La primavera è stata caratterizzata da un andamento schizofrenico delle temperature e delle piogge, con picchi e cali improvvisi che hanno generato grandinate e gelate violente".
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"Ricordiamo - aggiunge - i vigneti bruciati dal gelo nelle aree interne, in particolar modo in Irpinia. E le forti grandinate che hanno colpito il settore ortofrutticolo della costa, dall'alto casertano al napoletano al salernitano. Fenomeni a macchia di leopardo, che hanno creato però danni consistenti ai nostri agricoltori. Con il climate change tocca fare i conti, attrezzandosi in maniera strutturale. A partire dalla gestione delle risorse idriche, che vanno custodite evitando dispersioni, sprechi, inquinamento".
"Gli eventi calamitosi della primavera - aggiunge Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania - ci fanno riflettere sulle contromisure necessarie. Coldiretti ha chiesto alla Regione di mettere in campo misure ordinarie e straordinarie, ma continuiamo a sensibilizzare gli agricoltori affinché utilizzino al meglio lo strumento delle assicurazioni per la gestione del rischio. "Purtroppo - conclude - è inutile pensare che nel breve periodo il clima torni ad un andamento accettabile. Occorre attrezzarsi di conseguenza, e allo stesso tempo caratterizzare il mondo agricolo come il settore naturalmente vocato a farsi sentinella ambientale".
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