Cmo. L’ira dei dipendenti contro Ascione: “Mesi di inutili promesse”
Lo sfogo dopo l’occupazione degli uffici di Rovigliano. E il sindaco precisa: “Dato priorità ai lavoratori”
02-10-2018 | di Redazione
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I lavoratori del Cmo in aperta protesta contro l’amministrazione comunale di Torre Annunziata. Dopo l’occupazione degli uffici del sindaco a Rovigliano nella giornata di lunedì 1 ottobre, proseguono le proteste dei 69 dipendenti che dall’inizio di questo mese sono senza lavoro per effetto della chiusura del plesso di medicina nucleare del centro medico polispecialistico di Torre Annunziata.
Un calvario iniziato il 10 agosto, data in cui i lavoratori hanno intrapreso un percorso di dialogo con il sindaco Ascione, per difendere il loro posto di lavoro: “Gli abbiamo chiesto – spiegano gli ex dipendenti del Cmo - certezze e rapidità in merito alla questione occupazionale. Per farlo abbiamo richiesto l’aiuto di esperti ma ad oggi, ci chiediamo cosa l’impegno di Ascione abbia davvero prodotto”. A nulla sono valse le spiegazioni che il sindaco ha dato nel confronto tenutosi negli uffici di Rovigliano, in cui ha respinto le accuse di eccessivo immobilismo mossegli contro dai lavoratori.
Il nodo focale era la ricerca di eventuali vizi di forma nella procedura di acquisizione a patrimonio comunale dell’immobile posto ora sotto sequestro, tali da determinarne la revoca. “Abbiamo atteso fiduciosi un provvedimento che avrebbe potuto salvare il nostro lavoro. Ma siamo stati ingenui”.
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La polemica nasce attorno alla nomina di un nuovo esperto incaricato di produrre un parere. La documentazione è ora nelle mani dell’avvocato Sabino Rascio, secondo i lavoratori del Cmo, non adeguatamente esperto in materia: “Utilizzando un paragone, hanno scelto prima un cardiologo e poi un ortopedico per un problema...neurologico. E noi continuiamo ad aspettare il parere di un reale esperto in materia. L'amministrazione ha incaricato prima un avvocato penalista, di cui non si discute la preparazione ma la specificità di competenze. Peraltro, del predetto avvocato ancora oggi non v'è pubblica traccia di atto di nomina. Noi lavoratori ci chiediamo allora a quale titolo abbia partecipato agli incontri ufficiali svolti tra la proprietà del Cmo e il comune di Torre Annunziata? Poi, come già sottolineato, l'amministrazione si è affidata a un avvocato civilista. Sicuramente molto bravo, non però un esperto della materia”.
E dopo le 24 ore richieste dal segretario generale Capuano nella giornata di lunedì 1 ottobre al termine dell’incontro con i lavoratori per rendere ufficiale il parere dell’avvocato Rascio, ancora non risultano atti ufficiali a riguardo, suscitando l’ira dei dipendenti colpiti dalla procedura di licenziamento: “Riscontriamo che in decine di incontri abbiamo ascoltato tante promesse, inutili e dannosi richiami alla tranquillità. Promesse e richiami che, infine, ci hanno determinati a un interrogativo: l’amministrazione comunale ha davvero avuto la volontà di affrontare il problema? A prescindere della risposta, purtroppo implicitamente chiara, il risultato è che abbiamo riscontrato una sensibilità nei nostri confronti pari a zero. Il lavoro, per il nostro comune, è una priorità? A noi, sinceramente, sembra proprio di no".
Il sindaco Ascione però non ci sta e rivendica l’operato dell’amministrazione: “Pur comprendendo appieno lo stato d’animo di persone fortemente provate da tale vicenda, ritengo che alcuni commenti siano stati ingenerosi nei confronti di un’amministrazione che si è sempre mostrata ampiamente disponibile al confronto e che nell’ultimo periodo ha messo al primo posto della sua agenda politico-amministrativa la tutela dei lavoratori del Cmo. Una cosa è certa - conclude il primo cittadino. Stiamo facendo l’impossibile per evitare che questa città possa perdere anche un solo posto di lavoro”.
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