Avevano sversato sostanze chimiche e residui di vernice, colorando di un blu celeste elettrico il basolato insistente su Pubblico Demanio Marittimo in località Marina Grande del Comune di Sorrento.

Al termine di una specifica attività d’indagine, i militari dell’Ufficio Locale Marittimo di Sorrento, agli ordini del maresciallo Enrico Staiano, hanno individuato e deferito alla competente Autorità Giudiziaria i responsabili.

L’episodio è avvenuto lo scorso 29 maggio 2020 e le foto dell’insolito colore che aveva ricoperto il basolato in via Marina Grande a Sorrento, sono state successivamente diffuse sul social network Facebook dalla pagina dell’Associazione “La Grande Onda – Osservatorio Civico Indipendente sullo stato delle Acque”.

Il Comandante della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia, Capitano di Fregata Ivan Savarese ha disposto immediatamente gli accertamenti del caso da parte dei militari dell’Ufficio Locale Marittimo di Sorrento che, giunti sul posto, hanno immediatamente individuato il tombino fognario interessato grazie al fatto che risultavano ancora presenti tracce di quel inconfondibile colore blu-celeste elettrico.

E’ iniziata così un’attenta attività di indagine da parte dei militari della Guardia Costiera, attraverso controlli mirati ai sensi del Testo Unico in materia Ambientale 152/2006, che hanno portato alla scoperta dei colpevoli. Infatti in quei giorni erano in corso alcuni lavori di riparazione/ristrutturazione della piscina di un albergo della zona da parte di una locale ditta edile, usando dello stucco colorato “acqua maris”.

Successivamente, finito l’intervento, a seguito del lavaggio degli strumenti del mestiere, i residui di acqua e di stucco colorato sono stati sversati nella conduttura fognaria e sono fuoriusciti dal tombino, distribuendosi sul basolato della strada adiacente.

E’ stata, così, acquisita tutta la documentazione necessaria presso il titolare della struttura alberghiera e si è provveduto a deferire alla competente Autorità Giudiziaria il legale rappresentante della ditta, al quale veniva elevato anche verbale amministrativo ai sensi dell’art. 255- comma 1 del Testo Unico Ambientale che prevede una sanzione amministrativa da euro 300 a euro 6.000.

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