Quattro rapinatori sono stati arrestati dai carabinieri di Napoli per due rapine commesse a Milano a maggio e giugno 2015 che hanno fruttato 200mila euro. Le indagini sono state condotte dai militari del Comando provinciale di Milano, ma le ordinanze emesse dal Tribunale lombardo sono state eseguite dai colleghi campani a Torre del Greco. Agli autori delle rapine i militari dell'Arma sono arrivati partendo dalle riprese dei circuiti di video-sorveglianza degli istituti, dalle testimonianze delle vittime, da alcune impronte raccolte dalla Sezione investigazioni scientifiche su entrambe le scene del crimine; hanno quindi identificato i malviventi, "trasfertisti" che, partiti dalla Campania con la propria vettura, hanno raggiunto Milano dove hanno agito sempre a volto scoperto confidando di non essere riconosciuti per la loro estraneità alla criminalità locale. 

Non si sono mai preoccupati di nascondere un fortissimo accento campano e, in un'occasione, sono persino giunti a salutare le vittime, prima di andarsene, mentre venivano ripresi dalle telecamere della video-sorveglianza. I militari hanno ricostruito la dinamica dei colpi e il ruolo avuto dai singoli criminali: mentre il "palo" rimaneva a vista sull'esterno, gli altri tre malviventi entravano negli istituti pochi minuti prima della chiusura, intimidivano i dipendenti simulando di avere armi da fuoco, per poi rinchiuderli in bagno. Subito dopo svuotavano le casseforti, gli sportelli bancomat e si dileguavano a piedi, confondendosi tra i passanti del centro città.

Le indagini hanno documentato la presenza nel gruppo di una donna di 33 anni, che ha sempre avuto un ruolo di primo piano, imponendosi per la forte personalità sui 3 complici, di età compresa tra i 36 e i 51 anni. Uno di loro ha affermato di essere divenuto rapinatore poiché lo stipendio di casellante autostradale non bastava più.

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