Investire nel mercato immobiliare italiano: un mini-vademecum per gli stranieri

Paesaggi mozzafiato, storia che esce da ogni poro, misteri archeologici, arte ad ogni angolo, gente ospitale e vivace e cibo che soddisfa semplicemente ogni tipo di palato: è l’Italia, che accoglie ogni anno migliaia non solo di turisti ma anche di stranieri alla ricerca di un’opportunità per viverci e godersi il Bel Paese.

Secondo alcuni studi recenti di statistica, l’Italia ha un tasso di proprietà piuttosto elevato, pari almeno al 70%. Una caratteristica anomala se si pensa che il mercato immobiliare non è così conveniente a prima vista. Eppure, molti fattori fanno sì che si investa proprio in questo ambito.

Orientarsi tra le complessità di questa pratica può risultare abbastanza difficile perché le normative in vigore e l’aspetto giuridico del tutto sono davvero tante e non proprio semplici da comprendere. Lo sono per un italiano medio, quindi per uno straniero queste difficoltà possono aumentare. Ecco perché il team di Bruce Bet ha pensato che questo mini-vademecum possa tornare utile.

Che tipo di straniero sei?

Innanzitutto, facciamo chiarezza: che straniero sei? Questa non vuole essere una forma di discriminazione, ma una semplice domanda per capire che tipo di procedura seguire in base alla cittadinanza e alla residenza che possedete, due elementi fondamentali da prendere in considerazione.

Partiamo dal fatto che i cittadini stranieri possono assolutamente acquistare immobili in Italia, un paese in tal senso “foreigner-friendly”, che attrae proprio gli investitori stranieri. Le proprietà soggette ad acquisto sono di vario tipo: dalle case agli immobili per uso commerciale a edifici di tipo residenziali e, non da ultimo, terreni. Inoltre, quando parliamo di acquisto, intendiamo la compravendita: tutto ciò è infatti soggetto a acquisto, vendita e affitto.

Se quasi tutti possono acquistare un immobile in Italia, la procedura non è tuttavia uguale per tutti. L’unica cosa comune d’obbligo e richiesta a chiunque è il possesso di un codice fiscale italiano.

Residenti e non residenti: come funziona?

Per chi già risiede ufficialmente in Italia non ci sono grandi cose da sapere: il permesso di soggiorno in vostro possesso (e anche del vostro nucleo familiare) è sufficiente come documento valido. Se, invece, siete rifugiati o apolidi, dovete aver vissuto almeno 3 anni in Italia prima di poter ottenere il permesso e quindi avanzare una richiesta di investimento immobiliare.

Se siete cittadini dell’UE o di un Paese dello Spazio Economico Europeo (ne fanno parte Islanda, Liechtenstein e Norvegia), potete acquistare immobili in Italia senza particolari restrizioni, in quanto la procedura per l’acquisto di un immobile in Italia è la stessa che si applica ai cittadini italiani.

La cosa si fa più interessante se non appartenete alle categorie precedenti: potrete acquistare un immobile in Italia solamente se esiste un trattato internazionale che consente ai cittadini italiani di acquistare immobili nel Paese di origine dello straniero. Ciò significa che deve esistere un accordo di reciprocità tra i due Paesi in questione. Il tutto è verificabile sul sito del ministero degli Affari Esteri. Inoltre, in caso di chiarimenti, le ambasciate o i consolati italiani nel vostro Paese di residenza possono essere in grado di assistervi fornendovi informazioni sulle disposizioni specifiche della cosiddetta convenzione tra l’Italia e il vostro Paese di origine in materia di proprietà immobiliare.

I passi successivi: investimenti, prestiti e tasse

Dopo aver chiarito la questione sull’autorizzazione primaria all’acquisto potenziale, la prima cosa di cui occuparsi è capire come ottenere dei prestiti, degli aiuti economici quali un mutuo.

Ottenere un prestito bancario in Italia non è troppo difficile, anche per i non residenti, a patto che si soddisfino tutta una serie di requisiti.

  1. In primo luogo, è necessario presentare una richiesta informale di mutuo. La banca nominerà poi un perito per ispezionare l’immobile.
  2. Dovrete anche assumere un notaio che rilascerà alla banca un rapporto di controllo del titolo.
  3. Se l’edificio supera tutti i test richiesti e le vostre finanze sono a posto (il controllo è meticoloso e il processo abbastanza lungo), la banca vi darà l’approvazione formale del mutuo.

Oltre a ciò, è necessario capire come funziona il sistema di tassazione all’interno del mercato immobiliare. Solitamente, tassi e oneri offerti  comprendono in un unico pacchetto almeno i servizi di base:

  • L’imposta di registro e catastale
  • Le spese notarili
  • Le spese legali
  • L’IVA
  • Il tasso di cambio

Investire in Italia: è il momento giusto?

Ora come ora il mercato immobiliare italiano è abbastanza stabile, non si registrano picchi di inflazione. In particolare, da alcune ricerche si evince che gli immobili in affitto in Italia offrono rendimenti lordi da locazione compresi tra il 2,6% e il 5,3%.

Affittare una proprietà in Italia è consigliabile se si preferisce la flessibilità, se si dispone di un budget limitato o magari se si è incerti sui piani a lungo termine; mentre l’acquisto è più adatto a chi cerca stabilità, personalizzazione, potenziale reddito da locazione e investimento a lungo termine.

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