Avere modo di inserire un’esperienza in più, all’interno del curriculum, è una possibilità da non sottovalutare. Nel mercato di lavoro attuale, in cui la competizione è alle stelle, è quasi fondamentale aver quel quid in più, che ti distingue dalla massa. E, una delle esperienze che, sicuramente, darà un valore diverso al tuo CV è un viaggio studio. Questo è il modo migliore per lavorare sulle tue abilità, sulle tue competenze, sia personali che lavorative. Un viaggio studio è pensato per arricchire il bagaglio culturale di chi lo vive, perché si tratta di un’esperienza vissuta lontano da casa, in un Paese sconosciuto. Tuttavia, per far sì che questo viaggio dia un valore aggiunto al curriculum, devi trovare il modo corretto per farlo emergere. Alle volte, basta davvero poco per rendere un punto che sarebbe a tuo favore in un punto a tuo sfavore. Queste sono le dritte che potranno tornarti utili, durante la compilazione del tuo CV.

Perché un viaggio studio fa la differenza

Un viaggio studio nasce con lo scopo di migliorare l’apprendimento di una lingua in chi lo vive, ma è anche un’esperienza che consente di aprire i propri orizzonti e di dare una svolta alla propria vita. Infatti, questo tipo di programma non serve solamente a imparare l’inglese, o una qualsiasi altra lingua straniera, bensì a rafforzare la personalità di chi lo sceglie. Potrai immergerti completamente in una cultura diversa dalla tua, toccare con mano le tradizioni di un altro popolo, perderti tra i luoghi suggestivi e le meraviglie che caratterizzano il posto. Chiaramente, il viaggio studio riguarda, il più delle volte, gli studenti e, dunque, ragazzi minorenni, che si allontaneranno dalle loro famiglie, per vivere a stretto contatto con altre persone, completamente estranee. Tutto ciò ti porta a lavorare, oltre che sulle competenze linguistiche, anche sulle tue soft skill. Affinerai le capacità di problem solving, diventerai più indipendente e autonomo, imparerai il gioco di squadra. Questi fattori, chiaramente, non fanno altro che dare un punto in più al tuo curriculum. Per tale ragione, devi fare in modo che tutto sia perfettamente messo in evidenza nel CV, così da attirare l’attenzione dei recruiter e avere più chance di trovare un lavoro che ti rispecchi.

Viaggio studio e CV: dove inserire l’esperienza

Ci sono diverse collocazioni che puoi dare al tuo viaggio studio. Ad esempio, puoi inserirlo all’interno della sezione “Formazione”, se il viaggio è stato parte di un percorso accademico. Se, invece, è stato parte di un percorso lavorativo, il viaggio studio può essere inserito all’interno del riquadro delle “Esperienze professionali”. Se, grazie al viaggio, hai acquisto una certificazione linguistica o professionale, puoi inserire l’esperienza in “Competenze e certificazioni”. Una volta aver capito in che sezione inserire l’esperienza del viaggio studio, dovrai capire in che modo descriverla. Dovrai essere il più sintetico, ma incisivo, possibile. Non dilungarti con chiacchiere e descrizioni che non servono a nulla, ma usa le parole giuste, quelle che colpiscono nel segno. Indica tutte le informazioni necessarie che hanno a che fare con il viaggio, come il nome nell’istituto al quale hai fatto riferimento, il periodo di permanenza, il luogo di permanenza. È bene specificare, infatti, se hai vissuto un’esperienza di un viaggio studio a Londra, sarebbe meglio evidenziarlo, perché potrebbe essere diversa rispetto a un’esperienza di viaggio studio a Malta. Non che la destinazione possa, in qualche modo, cambiare la qualità dell’esperienza, ma sono diversi i fattori che variano, di Paese in Paese. È fondamentale, poi, sottolineare le competenze acquisite, sia quelle culturali che quelle trasversali.

Come il viaggio studio può migliorarti

I recruiter sanno bene che un viaggio studio è in grado di migliorare una persona al 100%. Non si tratta solo di competenze tecniche, ma anche e soprattutto di abilità personali. Rapportarti con persone diverse da te, con abitudini diverse dalle tue, ti insegnerà a essere più flessibili e ad affrontare le sfide in maniera più sicura. Viaggiare, di per sé, è un’esperienza che apre la mente ma, farlo in un contesto accademico è ancora più interessante e producente. Riuscirai a gestire, in perfetta autonomia, le lezioni, le attività extrascolastiche e tutti gli altri impegni che ti consentiranno di interagire con persone di diverse nazionalità. Nel CV, dunque, tutte queste competenze devono essere esplicitate e sottolineate, così da fare colpo alle risorse umane. Chi vive un viaggio studio e non lo menziona sul curriculum o, peggio ancora, lo menziona in modo errato, ha molto da perdere. D’altronde, qualunque esperienza può migliorarti, ma quella del viaggio studio ti farà cambiare totalmente visione su quello che è il mondo in generale. Andando avanti con gli anni e rapportarti con persone provenienti da realtà diverse dalla tua, ti sembrerà di essere un pesce fuor d’acqua, ma un viaggio studio ti permetterà di integrarti in ogni situazione e circostanza, con maggiore facilità.

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