''C'è un clima da guerriglia urbana: qualcuno vuole realizzare un Vietnam politico in questa città. Invece noi abbiamo la responsabilità di garantire un clima sereno e consentire ai cittadini di esprimere liberamente la propria preferenza del candidato sindaco che più li rappresenta''. Lo dice Antonio Liberti ex segretario cittadino Pd, candidato sindaco e appoggiato da cinque liste alle amministrative del 31 maggio a Ercolano.

Liberti ha presentato ai carabinieri una denuncia-querela in relazione all'allarme per minacce rivolte ad alcuni candidati appartenenti a diversi schieramenti e la compravendita di voti di cui dà notizia un candidato su un profilo facebook. A tal proposito dice: ''Da uomo delle istituzioni ritengo che in casi di pericolo di espressione di un voto libero, di minacce a candidati, di compravendita di voti, sia nostro dovere recarci dagli organismi competenti ovvero le forze dell'ordine''. Chiede che si faccia 'piena chiarezza' su quanto accade in città anche a seguito della notizia di manifesti elettorali imbrattati. ''Stamattina abbiamo riscontrato che sui manifesti di candidati nella nostra coalizione c'erano scritte con color rosso sangue inneggianti al non voto o a personaggi politici uccisi nel clima di grande tensione politica degli anni Settanta''. ''La mania dei social network - conclude Liberti - ha distratto i tanti che evidentemente, anziché dichiararlo sulle proprie pagine facebook, si sarebbero dovuti recare presso i carabinieri. Lo ho fatto io a nome di tutti. Mi assumo io la responsabilità di garantire tutti i cittadini ercolanesi che ci sono le istituzioni a tutela del libero diritto di voto. A Ercolano lo Stato c'è'' .

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