Gragnano procede verso la pulizia della sua immagine. Sono 15 i Comuni al voto il prossimo 5 e 6 giugno che, già interessati da fenomeni di scioglimento o accessi per presunte infiltrazioni mafiose, saranno "particolarmente monitorati" dalla Commissione Speciale di Inchiesta sulle Mafie. La Commissione, presieduta dall'onorevole Rosy Bindi, si é riunita oggi a Roma.

Nell'elenco, forse a sorpresa, non risulta Gragnano. Tra i comuni "sotto stretta osservazione" in Campania, prima del voto, restano così solo Battipaglia, Trentola Ducenta e Villa di Briano.

Per Gragnano, capitale europea della pasta, un ottimo spunto da cui ripartire dopo le nefaste vicende degli ultimi anni: dallo scioglimento per infiltrazione camorristica dell’amministrazione guidata da Annarita Patriarca, in carica dal giugno 2009 a marzo 2012, passando per oltre tre anni di commissione prefettizia fino all’ultimo sindaco, Paolo Cimmino, decaduto nel febbraio 2015 causa ineleggibilità, in quanto non furono consegnate in tempo, prima della consegna delle liste ufficiali ammissione alle elezioni 2014, le dimissioni dal centro cardiologico convenzionato ASL di cui era amministratore.

Con la scelta della Commissione Speciale di Inchiesta sulle Mafie, Gragnano ha l’occasione, così, di dare un calcio al malaffare fin dalla prossima tornata elettorale. 

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