Concessione Lido Azzurro, i Pm: "Sica favorì una società cliente del suo studio professionale"
Dura accusa per l'ex City Manager. "Anna Pesacane invece ha disatteso l'interdittiva antimafia della Prefettura"
04-09-2015 | di Catello Germano
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Otto anni, due Procuratori della Repubblica e quattro sostituti procuratori. Un fascicolo passato di scrivania in scrivania, che sembrava destinato ad arenarsi e a morire negli uffici giudiziari e che invece, adesso, ha visto la conclusione, almeno delle indagini. Un atto giudiziario, quello firmato dai pm Francesca Sorvillo e Fabrizia Fiore, che forse non ha eguali negli ultimi vent’anni di storia politica a Torre Annunziata e che potrebbe lasciare una macchia pesante sull’amministrazione guidata da Giosuè Starita che ha fatto in questi anni, della legalità, un suo mantra.
Le accuse mosse dalla magistratura (che ovviamente andranno dimostrate nell'eventuale percorso giudiziario visto che per legge i tre indagati sono innocenti fino a sentenza definitiva) se confermate dimostrano come ci siano stati negli anni a Palazzo Criscuolo, diverse commistioni tra ruoli pubblici e interessi privati. Secondo quanto si legge nell’avviso di chiusura indagini “Vincenzo Sica, in qualità di RUP della procedura di gara e Presidente della commissione di gara per l’affidamento della concessione della gestione dell’area demaniale del Lido Azzurro, ha favorito, procurando un ingiusto vantaggio patrimoniale, l’ATI Villa Savoia srl, omettendo inoltre di astenersi in presenza di un interesse proprio in quanto fondatore e socio dello studio di consulenza fiscale depositario delle scritture contabili della società in questione”.
In pratica per i magistrati Sica avrebbe abusato del suo ruolo per favorire una società cliente del suo studio di consulenza fiscale. Un reato che viene contestato anche al titolare della società, Alfredo Vitagliano (genero di Gennaro Vitiello, precedente gestore ucciso in un agguato a novembre del 2006) che avrebbe beneficiato di questo abuso. Ed è proprio questo collegamento che richiamano i pm nell’avviso di chiusura indagini. “La concessione num. 5 del 2007 è stata affidata – si legge negli atti – a soggetto a cui non doveva essere affidata in considerazione della continuità ed i legami esistenti tra la Villa Savoia srl e Gennaro Vitiello e la “Lido Azzurro Terme Vesuviane srl” evidenziate nell’interdittiva antimafia emessa dalla Prefettura di Napoli il 12 maggio del 2005, che hanno determinato il Comune alla revoca della precedente concessione a favore della società “Lido Azzurro Terme Vesuviane srl (procedimento di revoca in cui Sica era RUP).
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Coinvolgimento diverso invece per Anna Pesacane, attuale dirigente del Comune, accusata di omissione atto d’ufficio. Secondo i Pm la dirigente, avrebbe omesso di vigilare “sulla corretta gestione della concessione non attivando i controlli sull’esecuzione del contratto, disattendendo sia l’avviso di Nunzio Ariano (precedente responsabile del procedimento di decadenza) espresso con una nota riservata al Sindaco, sia i rilievi dell’architetto Gino Di Donna sulle inadempienze contrattuali di Villa Savoia srl”. Nello specifico la Pesacane avrebbe non solo “disatteso la nota della Prefettura del 20 dicembre 2012 di informativa atipica antimafia che colpiva la società beneficiaria della concessione”, ma avrebbe anche “rifiutato l’adozione del provvedimento di decadenza/revoca della concessione che doveva essere compiuto senza ritardo per ragione di giustizia, sicurezza pubblica, ordine pubblico, igiene e sanità, in quanto erano state accertate varie inadempienze a seguito di sopralluoghi effettuati prima a settembre 2010 e poi nel periodo maggio – luglio 2012”. In queste verifiche furono riscontrate “mancata somministrazione di alimenti, mancata apertura della piscina, omessa realizzazione dei pannelli fotovoltaici e occupazione indebita di un’area non demaniale all’interno del lido”.
LE DATE:
3 aprile 2005: Luigi Monaco diventa sindaco di Torre Annunziata. Enzo Sica, City Manager del Comune durante l’amministrazione Cucolo, viene confermato dal neo primo cittadino, dopo una lunga battaglia politica.
12 maggio 2005: La Prefettura di Napoli invia una interdittiva antimafia contro la “Lido Azzurro Terme Vesuviane srl”
28 novembre 2006: Gennaro Vitiello, titolare della società concessionaria, viene ucciso in un agguato di chiaro stampo camorristico.
22 gennaio 2007: Il sindaco Luigi Monaco è costretto a lasciare dopo le dimissioni in massa di 17 consiglieri comunali. Arriva a Torre Annunziata il Commissario Prefettizio Marcello Palmieri, che conferma Enzo Sica City Manager.
Febbraio - marzo 2007: Durante la gestione straordinaria Palmieri, la commissione di gara (presieduta da Sica) per l’assegnazione di una nuova concessione, verifica le proposte inviate, una della “Terme Vesuviane srl”, l’altra dell’ATI “Villa Savoia srl”. Vince quest’ultima.
Maggio 2007: Giosuè Starita vince le elezioni e diventa sindaco. Dopo poco tempo Enzo Sica viene rimosso come Direttore Generale del Comune.
Primavera 2008: Giancarlo Cosma, titolare all’epoca della “Terme Vesuviane srl” presenta un esposto in Procura contro l’affidamento della concessione a Villa Savoia srl. Contesta alcune presunte irregolarità nella procedura di assegnazione. Ne inizia una battaglia legale tra le due società, ancora in corso.
Settembre 2010: Cominciano i primi sopralluoghi del Comune al Lido Azzurro in cui vengono certificate alcune inadempienze contrattuali della società Villa Savoia srl.
Maggio 2012: Starita viene confermato sindaco. Enzo Sica perde e il PD è all’opposizione. I Democratici avviano una forte opposizione politica, in consiglio comunale e in città, a suon di denunce.
Maggio - Luglio 2012: Altri sopralluoghi confermano le inadempienze della Villa Savoia srl. Nel frattempo Nunzio Ariano, responsabile del procedimento di decadenza della concessione, lascia l’incarico in seguito ad una rimodulazione della pianta organica.
Agosto 2012: Nunzio Ariano invia una nota riservata al sindaco Starita in cui mette al corrente il primo cittadino delle inadempienze contrattuali della società concessionaria. Il fascicolo nel frattempo passa sulla scrivania della dirigente Anna Pesacane.
Dicembre 2012: la Prefettura di Napoli invia un’interdittiva antimafia atipica contro la Villa Savoia srl.
Aprile 2013: Dopo una lunga battaglia, Il PD ottiene l’arrivo a Palazzo Criscuolo della Commissione d’Accesso che inizia un lavoro d’indagine lungo sei mesi.
Settembre - ottobre 2013: L’amministrazione non viene sciolta, ma la Prefettura invia una serie di prescrizioni alle quali Starita deve attenersi entro sei mesi, tra queste, l’immediata revoca della concessione alla società Villa Savoia srl.
Novembre 2013: Ribaltone politico, con il PD che passa in maggioranza e Centro Democratico va all’opposizione. Starita vara la giunta tecnica.
Luglio 2015: Avviso di chiusura indagini nei confronti di Vincenzo Sica, Anna Pesacane e Alfredo Vitagliano, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio e omissione d’atto d’ufficio.
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