Avrebbero pagato per ottenere risposte ai quiz d’ingresso per il reclutamento di oltre 2mila volontari in ferma prefissata nelle Forze Armate. Tra gli ideatori del sistema anche un ufficiale in pensione originario di Torre Annunziata, Ciro Fiore.

Il Gip del Tribunale di Napoli ha emesso 16 ordinanze di custodia cautelare (una in carcere, le altre ai domiciliari, ndr): l’accusa è quella di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di delitti di corruzione, rivelazione del segreto d’ufficio e altri gravi reati commessi in relazione alle procedure di reclutamento dei volontari.

Il tutto nasce dalla scoperta di un algoritmo applicabile alla maggior parte dei quesiti somministrati e consistente in una combinazione di 4 componenti numeriche da sommare tra loro, il cui risultato totale serviva a individuare, tra le possibili risposte, quella esatta. Ai candidati veniva venduta anche una dispensa per le materie non coperte dall’algoritmo, un estratto della banca dati pubblica, compendiante un numero limitato di quesiti identici o comunque analoghi a quelli destinati a comporre i questionari da somministrare. I due ideatori di questo sistema sarebbero l’ingegnere informatico Claudio Testa, responsavile della Irp srl, società incaricata di predisporre i questionari della prova scritta di cultura generale prevista dalla menzionata procedura reclutativa; e Stefano Cuomo, Capo di 1a classe della Capitaneria di Porto.

Il funzionamento di tale meccanismo, divulgato a terzi dallo stesso Cuomo unitamente a Fabio Ametrano (militare della marina militare, ndr), dietro corrispettivo, alcuni giorni prima dell’inizio della prova selettiva in parola e oggetto di successiva compravendita da parte di alcuni personaggi-chiave coinvolti a vario titolo nell’indagine, operanti talora attraverso lo schermo di scuole di formazione (tra cui, Ciro Auricchio, Rocco D’Amelia, Giuseppe Claudio Fastampa, Ciro Fiore, Luigi Masiello, Raffaele Russo, Sabato Vacchiano e Giuseppe Zarrillo), ha consentito a un numero cospicuo di concorrenti (sia della prima che della seconda immissione) di superare la citata prova di cultura generale.

Le indagini hanno permesso di appurare il funzionamento dell’algoritmo sino al 5 luglio 2016, data in cui l’ingegner Testa ha sostituito e distrutto tutti i plichi sigillati, consegnati prima dell’inizio delle prove selettive, contenenti i questionari elaborati e non ancora estratti, con altri plichi recanti analoghi questionari.

Grazie al materiale illecito di cui hanno avuto la disponibilità la quasi totalità dei concorrenti emersi nel corso delle indagini che ha sostenuto la prova scritta sino al 5 luglio 2016 è riuscita a superare la menzionata prova selettiva. Avendo ottenuto l’idoneità nelle successive fasi concorsuali, 43 di tali concorrenti sono stati inseriti nelle graduatorie di merito delle Forze Armate: di questi, 39 sono stati collocati tra i vincitori di concorso (30 per l’Esercito, 5 per l’Aeronautica Militare, 4 per Marina Militare e Capitaneria di porto) e, verosimilmente, incorporati.

Ma questi sono soltanto una parte di coloro che hanno superato le predette prove scritte grazie al sistema fraudolento ideato. Sono in corso di notificazione altri 135 avvisi di garanzia nei confronti dei concorrenti ovvero di loro familiari, alcuni dei quali, dopo essere entrati in contatto con gli ideatori del sistema, hanno a loro volta diffuso dietro compenso il meccanismo.

Questi i nomi degli arrestati: in carcere finisce Giuseppe Zarrillo (Marcianise) mentre agli arresti domiciliari Fabio Ametrano (Castellammare di Stabia), Ciro Fiore (Torre Annunziata), Francesco Interra (Pompei), Angelo Annunziato (Avellino), Ciro Auricchio (San Giuseppe Vesuviano), Stefano Cuomo (Vico Equense), Rocco D’Amelia (Pagani), Massimo Di Palma (Napoli), Giuseppe Claudio Fastampa (nato in Svizzera), Domenico Fiume, (Castel San Giorgio), Luigi Masiello (Forio), Raffaele Russo (Villaricca), Claudio Testa (Roma) e Sabato Vacchiano (Avellino).

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