“Ci sembra strano ed inquietante ciò che ha detto Sica in questi ultimi giorni: l’amministrazione è condizionata da elementi esterni”. L’accusa di Franco Gallo, capogruppo del PD in consiglio comunale a Pompei, scatena la polemica tra la maggioranza e l’opposizione. “Non è sciacallaggio ma noi e la città abbiamo il dovere di sapere cosa significano i ‘condizionamenti’ di cui ha parlato l’ex responsabile delle opere pubbliche”.

Il caso Sica. Il caso dell’ormai ex assessore di Pompei, Enzo Sica, ha destato polemiche e gettato ombre sulla vita dell’amministrazione comunale. L’ex della giunta Uliano, che in passato è stato anche consigliere comunale a Torre Annunziata, aveva lanciato accuse precise: “Ho notato un’assoluta incapacità del sindaco a reggere il lavoro su Pompei, dimostrando il suo dilettantismo politico con l’ultima conferenza stampa quando ha fatto annunci con lo stile dei comizi. Da un mese ho iniziato ad essere più attento alle dinamiche interne del palazzo, notando che le cose sulle quali lavoravo venivano bloccate da lui o dal capo del suo staff politico, che condizionava le sue scelte”.

L’altro nodo della questione, secondo Sica, era proprio l’avvocatura che oggi ha animato gli animi in consiglio comunale. “È stato assurdo leggere – ha detto la consigliere Maria Padulosi – come un debito di 17.000 euro sia lievitato ad oltre 60.000 per problemi tecnici dovuti alla macchina amministrativa dell’ente”.

Non ha mancato accuse anche il consigliere Attilio Malafronte: “Con l’assestamento di bilancio ho letto che pagheremo 100.000 euro per lo straordinario dei dipendenti. Qualche sabato fa ho visto che gli operai dell’ente tinteggiavano i cancelli in ferro in piazza Bartolo Longo. È assurdo chiedere di lavorare il sabato in straordinario, quando potrebbero farlo dal lunedì al venerdì è un’enorme spreco di risorse pubbliche”.

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