Contrabbando di alcolici, truffa e ricettazione: 12 arresti
Maxi operazione delle Forze dell’Ordine
18-03-2023 | di Claudio Di Giorgio
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Si è conclusa l’operazione antifrode dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole Ufficio di Napoli in collaborazione con la Guardia di finanza di Napoli Coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord. Eseguita nei giorni scorsi un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e 12 arresti nei confronti di soggetti gravemente indiziati, in associazione tra loro, dei reati di adulterazione e contrabbando di prodotti alcolici, sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcool e sulle bevande alcoliche, frode in commercio, ricettazione, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, contraffazione di marchi, segni distintivi e valori di bollo.
Approfondite , lunghe indagini durate diversi mesi avevano portato al rinvenimento di prodotti falsamente confezionati e al sequestro di 22.000 bottiglie di bevande alcoliche varie, 650 bottiglie di champagne contraffatto, 900 bottiglie di olio recanti segni distintivi falsi, 800 bottiglie di liquore e di grappa risultate oggetto di furto, oltre 300.000 contrassegni di stato contraffatti, nonché punzoni e cliché necessari per la produzione di etichette tipiche di champagne e distillati di pregio, prodotti da note marche nazionali ed internazionali assieme al sequestro di grandi quantità di materiali atti alla sofisticazione, al sequestro di un liquorificio a Giugliano, una tipografia di Cava de’ Tirreni (SA), una casa vinicola di Pagani (SA) tre opifici clandestini siti in Sant’Antimo (NÀ), Sarno (SA) e Pagani (SA), per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro, una casa vinicola e 3 opifici.
Le analisi chimiche eseguite dai laboratori dell’ICQRF sulle bottiglie sottoposte a sequestro avevano permesso di rilevare sul contenuto un titolo alcoolometrico diverso da quello riportato nelle etichette apposte sui prodotti, che oltre a far emergere l’aggiunta di materie prime non idonee al consumo umano e pericolose per la salute, erano riconducibili ad un mercato occulto e parallelo. Era stato accertato inoltre che alcuni prodotti , erano stati ottenuti con sostanze nocive riscontrate all’interno delle bevande commercializzate (alcool isopropilico e metiletilchetone) tipiche della composizione dell’alcool destinato alla produzione di disinfettanti chimici, quindi non utilizzabili nel ciclo produttivo dei prodotti alimentari e pericolosi per la salute .
Le indagini avevano accertato la costituzione di un vero e proprio sodalizio a delinquere, che si procacciava ingenti quantitativi di alcool denaturato di illecita provenienza estera con docuemti falsi al fine di introdurre nel territorio dello Stato, in regime di contrabbando, un prodotto in apparenza destinato alla sanificazione. L’alcool denaturato veniva utilizzato per realizzare bevande alcoliche contraffatte e adulterate, all’interno di opifici clandestini. Rinvenuti segni distintivi falsificati, tappi , etichette, e contrassegni di Stato che devono essere apposti per legge sui prodotti alcolici imbottigliati . Le bibite contraffatte e adulterate dall’associazione venivano, poi, immesse in commercio in evasione dell’IVA e dell’accisa sui prodotti alcolici, mediante la vendita a cantine, distillerie, grossisti e rivenditori al dettaglio siti in Campania, Puglia e Calabria.
L’attività di indagine dunque ha consentito di far emergere gravi indizi di colpevolezza in ordine alla sussistenza di un sodalizio criminale formato da soggetti pluripregiudicati che interagivano tra loro mediante un collaudato modus operandi. Tale sodalizio ha provocato con i suoi illeciti ingenti danni al tessuto imprenditoriale legale e all’erario, specie per l’acquisto di alcool in regime di contrabbando praticando prezzi di vendita illecitamente concorrenziali.
Oltre alle misure cautelari personali, è stato disposto nei confronti degli indagati il sequestro preventivo delle imposte evase, quantificate in circa 250.000 euro. Questa operazione si è posta in continuità con una precedente indagine diretta dall’Ufficio della Procura, sfociata la scorsa settimana nel riconoscimento giudiziale di un’associazione a delinquere dedita al contrabbando di alcool, nonché alla consumazione di reati di bancarotta fraudolenta e di altre fattispecie di reati criminalità economica. In particolare, il Tribunale di Napoli Nord ha condannato in primo grado numerosi imputati per i reati finanziari oggetto di contestazione, con irrogazione di pene a carico dei promotori dell’associazione comprese tra 7 anni e 6 mesi e 9 anni di reclusione. Ancora una volta l’operazione testimonia l’efficace collaborazione sinergica tra le Istituzioni dello Stato per la tutela degli interessi erariali, dell’imprenditoria sana e del diritto alla salute dei consumatori.
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