Si è conclusa l’operazione antifrode dell’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole  Ufficio di Napoli   in collaborazione con la Guardia di finanza di Napoli   Coordinata  dalla  Procura della Repubblica di Napoli Nord. Eseguita nei  giorni  scorsi un’ordinanza di applicazione di misure cautelari  e  12 arresti nei confronti di  soggetti   gravemente indiziati, in associazione tra loro,  dei reati di adulterazione e contrabbando di prodotti alcolici, sottrazione all’accertamento ed al pagamento dell’accisa sull’alcool e sulle bevande alcoliche, frode in commercio, ricettazione, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori, contraffazione di marchi, segni distintivi e valori di bollo.                                      

Approfondite , lunghe  indagini durate diversi  mesi   avevano portato al rinvenimento di prodotti  falsamente confezionati  e al sequestro  di  22.000 bottiglie di bevande alcoliche varie, 650 bottiglie di champagne contraffatto, 900 bottiglie di olio recanti segni distintivi falsi, 800 bottiglie di liquore e di grappa risultate oggetto di furto,  oltre 300.000 contrassegni di stato contraffatti, nonché punzoni e cliché necessari per la produzione di etichette tipiche di champagne e distillati di pregio, prodotti da note marche nazionali ed internazionali  assieme  al  sequestro di grandi quantità di materiali atti alla sofisticazione, al sequestro di un  liquorificio  a Giugliano, una tipografia di Cava de’ Tirreni (SA), una casa vinicola di Pagani (SA)  tre opifici clandestini siti in Sant’Antimo (NÀ), Sarno (SA) e Pagani (SA), per un valore stimato di oltre 10 milioni di euro, una casa vinicola e 3 opifici.

Le analisi chimiche eseguite dai laboratori dell’ICQRF  sulle bottiglie sottoposte a sequestro  avevano permesso di rilevare  sul contenuto un titolo alcoolometrico diverso da quello riportato nelle etichette apposte sui prodotti,  che  oltre a far emergere l’aggiunta di materie prime non idonee al consumo umano e pericolose per la salute,  erano  riconducibili ad un mercato occulto e parallelo.   Era stato accertato  inoltre che  alcuni prodotti , erano stati ottenuti   con  sostanze nocive riscontrate all’interno delle bevande commercializzate (alcool isopropilico e metiletilchetone) tipiche  della composizione dell’alcool destinato alla produzione di disinfettanti chimici, quindi   non utilizzabili nel ciclo produttivo dei prodotti alimentari e  pericolosi per la salute .

Le indagini avevano  accertato  la costituzione di un vero e proprio sodalizio a  delinquere,  che si procacciava  ingenti quantitativi di alcool denaturato di illecita provenienza estera  con docuemti falsi  al fine di introdurre nel territorio dello Stato, in regime di contrabbando, un prodotto in apparenza destinato alla sanificazione.  L’alcool denaturato veniva utilizzato  per realizzare  bevande alcoliche contraffatte e adulterate, all’interno di opifici clandestini.  Rinvenuti  segni distintivi falsificati,  tappi ,  etichette,  e contrassegni di Stato che devono essere apposti per legge sui prodotti alcolici  imbottigliati .     Le bibite contraffatte e adulterate dall’associazione venivano, poi, immesse in commercio in evasione dell’IVA e dell’accisa sui prodotti alcolici, mediante  la vendita a cantine, distillerie, grossisti e rivenditori al dettaglio siti in Campania, Puglia e Calabria.  

L’attività di indagine  dunque  ha consentito di far emergere gravi indizi di colpevolezza in ordine alla sussistenza di un sodalizio criminale  formato da soggetti pluripregiudicati che interagivano tra loro mediante un  collaudato modus operandi.  Tale sodalizio ha provocato con i suoi illeciti ingenti  danni al tessuto imprenditoriale legale  e all’erario, specie per  l’acquisto di alcool in regime di contrabbando    praticando  prezzi di vendita illecitamente concorrenziali.

Oltre alle misure cautelari personali, è stato disposto nei confronti degli indagati il sequestro preventivo delle imposte evase, quantificate in circa 250.000 euro. Questa operazione si è posta in  continuità con una precedente indagine diretta dall’Ufficio della  Procura, sfociata la scorsa settimana nel riconoscimento giudiziale di un’associazione a delinquere dedita al contrabbando di alcool, nonché alla consumazione di reati di bancarotta fraudolenta e di altre fattispecie di reati criminalità economica. In particolare, il Tribunale di Napoli Nord ha condannato in primo grado numerosi imputati per i reati finanziari oggetto di contestazione, con irrogazione di pene a carico dei promotori dell’associazione comprese tra 7 anni e 6 mesi e 9 anni di reclusione. Ancora una volta l’operazione testimonia l’efficace collaborazione sinergica tra le Istituzioni dello Stato per la tutela degli interessi erariali, dell’imprenditoria sana e del diritto alla salute   dei consumatori.


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