Tricolori, coperchi delle pentole e musica. A Torre Annunziata, Boscoreale e in tutto il vesuviano alle 18, la gente si affaccia a finestre e balconi per fare rumore contro la paura del contagio. Si canta, c'è chi intona l'inno di Mameli e chi punta sul repertorio napoletano.

La musica rimbalza di balcone in balcone, in diverse zone delle città: da Pino Daniele con "Napul'è" di Pino Daniele ad Andrea Sannino con "Abbracciame" e "I ragazzi della Curva B" di Nino D'Angelo. Ma il repertorio è vasto, attraversa tutta la musica partenopea e non.

In tante parti di Torre Annunziata la musica allietato le persone costrette a stare in casa. In particolar modo il dj Manuel Nisi, ha coinvolto tantissimi ragazzi su Facebook.

Anche a Napoli, a Fuorigrotta, ma anche in altri quartieri del capoluogo campano, l'appello circolato ieri sui social è stato raccolto dai cittadini a suon di sirene, tamburelli e stoviglie, le cosiddette "caccavelle", prese a colpi per far rumore, per un breve momento di condivisione e vicinanza nei giorni di isolamento.

Telefonini, tablet, schermi dei computer e casse audio sono stati rivolti verso la strada: insieme si ascolta la musica e si canta. 

Come detto, sui balconi iniziano a spuntare anche i primi tricolori, a unire ancora di più un paese in difficoltà.


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