Coronavirus. Crisanti: "Una riapertura a fine maggio, ma con piano mirato"
L’analisi del virologo dell’Università di Padova: “Scaglioni per regioni e tipo attività. Test a lavoratori”
31-03-2020 | di Marco De Rosa
VERSIONE ACCESSIBILE DELL'ARTICOLO
Una riapertura del Paese e delle varie attività "è realisticamente pensabile per la fine di maggio ma ciò solo se i dati indicheranno una reale inversione di tendenza nella curva epidemica e se si sarà messo a punto un indispensabile piano di procedure di sicurezza".
Lo ha affermato il virologo della Università di Padova Andrea Crisanti. Secondo l'esperto, la riapertura "andrà scaglionata, per tipologia di attività produttive e anche su base regionale".
Covid, Crisanti: “Abolire i tamponi fatti a casa”
I consigli da parte del microbiologo: "In molti non si autodenunciano"
Fondamentali saranno le procedure di sicurezza che dovranno essere adottate: "Bisognerà garantire dispositivi di protezione individuale (Dpi) a tutti gli operatori sanitari ma anche ai lavoratori, a partire dalle mascherine ad alta protezione. Per la riapertura delle aziende e delle altre attività sarà inoltre necessario pensare ad un piano di diagnostica mirato, con test con tampone per tutti i lavoratori alla riapertura da ripetere successivamente a campione".
E "cruciale - prosegue - sarà pure elaborare sistemi di tracciamento dei lavoratori, anche con app, per un rintraccio immediato di tutti i contatti nell'eventualità emerga qualche caso di positività". Tutto ciò, afferma, "è essenziale. La questione non è quando ma come si riaprirà. Senza un piano di sicurezza, sono convinto che l'epidemia ricomincerà".
Sondaggio
Risultati
Puoi ricevere le notizie de loStrillone.tv direttamente su Whats App. Memorizza il numero 334.919.32.78 e inviaci il messaggio "OK Notizie"