“Non c'è limite al peggio. Mentre ancora piangiamo i nostri morti, c'è chi ha avuto la faccia tosta di decantare fantomatici traguardi raggiunti e adeguati livelli di assistenza garantiti. I fatti dicono altro, all'ospedale di Boscotrecase ci sono stati cinque decessi in otto giorni e abbiamo dovuto registrare impotenti il grido di aiuto di medici e personale sanitario che denunciano l'assenza di farmaci vitali, antibiotici e antiretrovirali”.

A parlare è l'assessore alla Pubblica istruzione del Comune di Torre del Greco Enrico Pensati, parente di due vittime del Coronavirus. Proprio lui, la settimana scorsa, aveva sollevato la questione legata alla necessità di avviare le cure sperimentali col farmaco anti-artrite già utilizzato al Cotugno e al Pascale.

Ora che i suoi cari non ci sono più, prova a tenere sempre alta l'attenzione sulle condizioni del nosocomio di Boscotrecase, Covid hospital dell'Asl Napoli 3 Sud: “Dove mancano - prosegue - i kit per la tracheotomia, i reagenti per gli esami ematochimici e i sistemi invasivi per il monitoraggio della pressione arteriosa. A questo va aggiunto il calvario di intere famiglie che lasciano i propri cari nei pronto soccorso e non vengono informati degli spostamenti in altri presidi ospedalieri. Manca un sistema di informazione tale da mettere in contatto i congiunti con il personale medico. Non si conoscono le terapie praticate e purtroppo neanche l'orario esatto del decesso. E l'orrore termina con la ovvia impossibilità dei familiari di poter rendere omaggio alle salme dei propri cari”.

Ma il suo sfogo non si esaurisce qui: “Dinanzi ad un simile scenario – conclude Pensati - il decoro e la dignità richiederebbero atteggiamenti veramente onorevoli volti al silenzio e al rispetto del dolore. Invece assistiamo al solito balletto delle responsabilità, con annunci e proclami infondati e pronunciati solo per nascondere la triste realtà dei fatti. Leggiamo che la magistratura avrebbe aperto un'inchiesta per accertare eventuali ritardi o peggio ancora responsabilità. Una garanzia necessaria per chi è ancora in vita e lotta per avere davvero adeguati livelli di assistenza. Di Covid-19 si muore e questo è purtroppo un dato incontrovertibile, ma tutti dobbiamo avere la certezza di poter essere curati al meglio senza ritardi e con tutti gli strumenti a disposizione della medicina moderna”.

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