Bollata come “idiozia” l’ipotesi di fare tamponi per Coronavirus a tutti i cittadini della Regione Campania.

“Chiedo di far funzionare il cervello e di non credere alle frottole che girano sui social – ha spiegato il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca nel corso del consueto punto del venerdì pomeriggio -. Ipotizzare di fare i tamponi a tutti è una idiozia. Innanzitutto perché dopo 15 giorni andrebbero rifatti e poi perché è impensabile farli a 6 milioni di cittadini campani".

Quanto ai tamponi De Luca spiega che "non ci sono, è uno dei ritardi che registriamo nelle forniture nazionali. Ho parlato anche con la Roche per far arrivare i reagenti per fare i tamponi, dobbiamo fare pressioni sulle case farmaceutiche. E' una guerra continua ma devo dire che ci stiamo mettendo a regime". Intanto, sottolinea, "abbiamo raddoppiato i tamponi e procederemo con un lavoro mirato". Tra le criticità, spiega, restano le forniture: "Su 400 ventilatori polmonari chiesti, ne abbiamo 41, dei quali 36 consegnati dalla Protezione civile e altri 5 dalle donazioni. Per i caschi di ossigenazione ne sono stati chiesti 5mila e non ne abbiamo neanche uno". "Per i tamponi - aggiunge - stiamo a insistere ogni mattina per avere una dotazione adeguata, per le mascherine stiamo abbastanza tranquilli ma ce la siamo vista da soli ordinando un milione di mascherine chirurgiche ad un'azienda di Nola. Intanto arrivano oggi per una donazione dell'imprenditore Alfredo Romeo, che ringrazio, 192 apparecchiature per sub intensiva e credo 6 ventilatori polmonari".

La rabbia del governatore è però ancora una volta verso i continui assembramenti registrati in città nonostante tutte le restrizioni del caso: “Auspico che arrivino i 300 militari in più che abbiamo chiesto. Inoltre, ci avviciniamo alla Pasqua, non creiamo assembramenti per attività religiose. Voglio ricordare che abbiamo avuto focolai nel Vallo di Diano per due cerimonie religiose fatte 25 giorni fa a Sala Consilina e ad Atena Lucana. Abbiate rispetto per le ordinanze vigenti. La priorità è evitare assembramenti che determino nuovi focolai. A tal proposito ringrazio il cardinale Sepe che farà le celebrazioni dal Duomo senza fedeli. Papa Francesco sta dando un esempio di responsabilità, seguiamo questi esempi".

Poi ribadisce ad avere "fiducia" ma a non avere fretta per la riapertura e un ritorno alla vita normale. "Noi cominciamo a preparare il piano B di uscita graduale e di riavvio delle attività economiche ma il tutto subordinato alle decisioni e alle valutazioni vincolanti delle autorità scientifiche - ha ribadito -. Se adotteremo scelte con fretta, rischiamo di affossare del tutto l'economia. Contiamo di avere il picco dei contagi tra fine aprile e inizio maggio, dopodiché iniziera la curva discendente. Convinciamoci che si potrà ritornare ad una vita normale solo quando ci sarà il vaccino".

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