"Sono d'accordo con Attilio Fontana che dobbiamo aprire in tutta Italia, ma aprire non significa aprire allo stesso modo. Perché ci sono regioni in cui non c'è nemmeno un focolaio di contagio, e regioni nelle quali il problema è ancora fortemente presente. Dobbiamo perlomeno limitare la mobilità alle regioni di appartenenza".

LA REPLICA DI FONTANA. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, ospite a Porta a Porta insieme al governatore lombardo Attilio Fontana, contrario alla proposta lanciata dal governatore campano: “Se iniziamo a limitare la movimentazione della merce e delle persone che vengono dalla Lombardia, si rischia di creare una situazione insostenibile. Se dovessimo aspettare il contagio zero - ha aggiunto Fontana - con la Lombardia dovremmo arrivare alla fine del mese di giugno, che è una situazione che ritengo difficilmente sopportabile. Per noi e per il resto del Paese".

LA PRIMA FUGA DAL NORD. "Qualche settimana fa si è determinato un problema serio per la Campania e per il sud quando si sono riversati nei nostri territori decine di migliaia di giovani. Abbiamo corso il rischio di un dilagare dell'epidemia. Non l'abbiamo avuta perché abbiamo messo in quarantena tutti quelli che abbiamo individuato. Abbiamo fatto un lavoro di prevenzione molto faticoso, che è riuscito. Il nostro problema oggi è che non succeda qualcosa del genere. Quindi il 'rompete le righe' significava questo: liberi tutti di andare in giro per l'Italia, dovunque e comunque. Questo sarebbe un atto di totale irresponsabilità".

Il governatore della Campania, nel corso del confronto ha poi parlato di come il coronavirus aggredisce l’uomo: “Questa è una malattia terribile, questo virus ti fa vedere la morte con gli occhi. Lo voglio dire perché nelle ultime settimane è andata crescendo una banalizzazione del problema che a me pare estremamente pericolosa. "Abbiamo avuto un momento di grande difficoltà - ha ricordato De Luca - quando mancavano i dispositivi di sicurezza individuali, mancavano i ventilatori polmonari e non arrivava più nulla da Roma. Ora il virus è diventato meno aggressivo, ma stiamo parlando di un problema di enorme gravità e serietà che va affrontato con grande rigore se vogliamo evitare tragedie per il nostro Paese".

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