Coronavirus. I soldi della festa patronale per aiutare imprese e cittadini
La proposta del comune di Ottaviano. Altri fondi per le scuole: serviranno per acquistare tablet per didattica online
01-04-2020 | di Marco De Rosa
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“Ho scritto al sindaco della Città Metropolitana di Napoli, Luigi de Magistris, per chiedergli di utilizzare il contributo economico concesso per la festa patronale di San Michele a favore delle imprese e dei cittadini in stato di necessità a causa dell’emergenza coronavirus. Si tratta di 55mila euro: sarebbero serviti per organizzare una festa ancora più bella del consueto, ma oggi dobbiamo prendere atto che le priorità sono diventate altre”. Così l’assessore al bilancio e agli eventi, Biagio Simonetti, annuncia una nuova iniziativa del Comune di Ottaviano per incrementare i fondi destinati all’emergenza coronavirus.
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Il Comune, infatti, ha ottenuto un finanziamento di 55mila per la festa patronale, da tenersi a maggio, ma ora chiede alla Città Metropolitana di usare i fondi diversamente: “Lo facciamo con dolore e sofferenza, da innamorati della festa, ma lo facciamo anche con la consapevolezza che attualmente non ci sono altre strade da perseguire. Aiutare chi è in difficoltà è sicuramente un modo per onorare il nostro Santo Patrono”, aggiunge Simonetti.
Ma c’è dell’altro. Messa in piedi un’altra iniziativa dedicata agli istituti scolastici del territorio. Agli istituti comprensivi ottavianesi sono stati concessi 7500 euro che verranno utilizzati per l’acquisto di tablet o altri dispositivi informatici da dare, in comodato d’uso, a famiglie che non ne sono in possesso per oggettive difficoltà economiche. “In questi giorni – ha spiegato l’assessore alle politiche scolastiche Virginia Nappo - a causa dell’emergenza coronavirus è necessario consentire la didattica a distanza degli alunni. La scuola non si è fermata e non deve fermarsi. Non si deve arrestare il processo di formazione dei nostri ragazzi. Plaudiamo al grande lavoro di dirigenti scolastici, insegnanti e personale tutto, che sta consentendo la continuità didattica, assolutamente essenziale in questa fase drammatica”.
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