Fino al 3 aprile vietato trasferirsi o spostarsi con mezzi pubblici o privati in un Comune diverso da quello in cui ci si trova attualmente, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Questo è il dispositivo previsto dall’ordinanza governativa, che ha adottato il “blocca esodo” per tutti i cittadini che provano a muoversi senza comprovata necessità.

Il provvedimento è inserito nel decreto annunziato nella serata di sabato 21 marzo dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il quale ha annunziato l’immediata sospensione delle attività produttive non strettamente legate ai beni di prima necessità alimentari.

L’obiettivo del decreto è quello di ridurre ancor di più il numero delle persone in strada. Questa mattina il governatore della Regione Campania Vincenzo De Luca ha parlato con il primo ministro, sollecitando l'adozione di misure drastiche per bloccare il prevedibile flusso di cittadini di ritorno al Sud e in Campania per la chiusura di attività produttive. “Il Presidente Conte ha rassicurato, il Governo sta affrontando questa problematica per le decisioni di merito”. E i primi effetti della manovra sono visibili.

Alla stazione di Milano, una decina di viaggiatori diretti verso Salerno e Napoli sono stati respinti. I passeggeri, non molti alle partenze, sono stati sottoposti a rigorose e approfondite verifiche dell'autocertificazione e dei documenti e anche a quelli della temperatura corporea.

Altri controlli straordinari sono stati effettuati alla stazione di Napoli centrale sui passeggeri in arrivo dal Nord. Tre, in particolare, i convogli all'attenzione degli agenti di polizia ferroviaria. Si tratta dei treni ad altra velocità Torino-Napoli arrivato alle 15,03; del Venezia-Napoli giunto in stazione alle 15,48 e del Milano-Salerno in arrivo nel capoluogo partenopeo alle 22,12. Il personale della Polfer si è occupato di verificare la sussistenza dei motivi che giustificano lo spostamento dei singoli passeggeri e la rispondenza delle certificazioni presentate. Personale di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana) si è occupato della misurazione della temperatura corporea dei passeggeri mediante termoscanner dirottando verso i medici presenti in stazione quelli che hanno fatto registrare una temperatura corporea superiore ai 37,3 gradi.

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