"Bisogna stare a casa ancora un po' di tempo. Perché l’indice di riproduzione della malattia, è ancora alto e non capisco da dove si sia generato tanto ottimismo". Lo ha detto Walter Ricciardi, consulente per il ministero della Salute, sottolineando che "questa è una epidemia subdola perché basta una minima disattenzione per farla ripartire. E normalmente, nelle pandemie, la seconda ondata è ancora più violenta della prima".

"Si è rallentato l'aumento dei contagi ma ancora abbiamo migliaia di casi nuovi al giorno e purtroppo centinaia di morti", ha aggiunto Ricciardi. "Bisogna quindi stare attenti e spiegare che il distanziamento fisico, limitando al minimo le attività non essenziali è il requisito fondamentale per l'uscita dall'epidemia".

Cautela espressa anche dal direttore del Dipartimento di Epidemiologia dell’Inail Sergio Iavicoli. Il dirigente ha partecipato alla conferenza stampa organizzata dall’Istituto Superiore di Sanità per il focus settimanale sull’andamento epidemiologico da coronavirus: “Il periodo non sarà brevissimo, avremo una fase di transizione progressiva su cui dovremo adattarci. Ovviamente credo che sia uno sforzo per tutti ma ricordo in questo adattamento i settori più pericolosi, come il settore sanitario, dove si sono dovuti adattare in emergenza pur continuando a lavorare”.

Iavicoli ha sottolineato l'importanza delle misure che andranno adottate nel momento della riapertura e il ruolo delle istituzioni per il supporto di lavoratori e aziende.


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