Corruzione in Regione, Matachione a processo. I dettagli dell’inchiesta
Gli inquirenti: “Intesa stabile” col funzionario Umberto Celentano per “velocizzare apertura e trasferimento farmacie”
22-02-2016 | di Salvatore Piro
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“Un sistema” collaudato “di corruzione” per “velocizzare l’apertura, il trasferimento, il passaggio di proprietà di farmacie”: la nota della Procura della Repubblica di Napoli è del 21 ottobre 2014, giorno del presunto scandalo “mazzette” al settore sanità della Regione Campania. L’inchiesta, coordinata dai pm Woodcock e Carrano, portò agli arresti eccellenti del “re delle farmacie” Nazario Matachione e del funzionario deputato al coordinamento del settore Farmaceutica di Napoli e provincia, Umberto Celentano. Il funzionario (ex assessore al Comune di Trecase dal 2007 al 2011) si occupava tra l’altro di “decentramento – assegnazioni sedi - contenzioso amministrativo - prelazione di farmacie comunali”. Entrambi, oggi, sono stati rinviati a giudizio dal gup del tribunale di Napoli Umberto Lucarelli (vedi link correlato).
L’INCHIESTA. “Un'intesa corruttiva assolutamente stabile, che si protrae almeno dal 2010": così il giudice Dario Gallo, ordinando quel giorno le manette per Matachione e Celentano (successivamente scarcerati dallo stesso gip). Il funzionario, per l’accusa, si sarebbe infatti “posto a completa disposizione” dell’imprenditore. In cambio, avrebbe ricevuto in regalo da Matachione una crociera per oltre 4mila euro e, in un'altra occasione, il pagamento di una parte del viaggio dell'ammontare di mille euro. E poi, altre “utilità”: ad esempio l'assunzione del figlio Francesco Mariano (anch’egli rinviato a giudizio così come Nicola D’Alterio, responsabile dell’Unità Operativa Dirigenziale Assessorato Sanità) presso una farmacia di Sant'Antonio Abate e la promessa di assunzione di un altro figlio, presso una farmacia di Trecase che Celentano stava per rilevare insieme a Matachione e un altro imprenditore, A. C. (solo omonimo del primo e che a processo ha scelto l’abbreviato).
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LE INTERCETTAZIONI. “Il primo imbroglio buono e me la cambio”: a Ferragosto, Umberto Celentano discuteva in auto con il figlio Francesco della possibilità di comprare una macchina nuova. Nella vettura, però, erano piazzate le “cimici” della Procura. “Fattela comprare da Nazario”, rispondeva Francesco al padre, aggiungendo: “Diglielo: ‘Mi serve una macchina nuova’. Quello ti manda da qualche amico suo.... diglielo: Nazario, comprami la macchina e la crociera te la paghi tu... Per la macchina ci vogliono 20-22mila euro, per la crociera quanto ci vuole, 10mila?”.
FILONE-BIS. Il “terremoto” in Regione scoppiò a 7 giorni dall’inchiesta sui presunti rapporti illeciti esistenti tra Nazario Matachione e gli ufficiali della Finanza Fabio Massimo Mendella e Fabrizio Giaccone, ex comandante a Fiumicino. Secondo la Procura di Napoli, Matachione avrebbe regalato a Giaccone “un orologio Rolex Daytona e due viaggi con relativi soggiorni per l’intero nucleo familiare a New York e Parigi”. Il tutto – l’ipotesi accusatoria – per “retribuire” il colonnello di verifiche fiscali “soft”, effettuate nei confronti di due farmacie del gruppo Matachione. Le indagini sono ancora in corso: i pm titolari dell’inchiesta hanno infatti chiesto ed ottenuto un supplemento investigativo.
A “scoperchiare” entrambi i filoni, che vedono il “re delle farmacie” accusato di corruzione, sempre lei: la sua ex moglie, Maria Palomba (estranea alle vicende giudiziarie), che nel 2013 si separò da Nazario Matachione e l’anno dopo dichiarò agli inquirenti: “Il mio ex marito – si legge nelle carte dell’inchiesta – mi riferì che si trattava di un’usanza da parte sua, in virtù della quale ogni anno pagava alla stessa persona una crociera”.
09/10/2017 - P:S. : In riferimento all'articolo in pagina si precisa che il dottor Antonio Celentano, coinvolto e indagato in una prima fase nell'inchiesta, è stato prosciolto da ogni capo d'accusa. Il Giudice per l'udienza preliminare presso il Tribunale di Napoli, dottor Umberto Lucarelli, ha emanato, in data 20 giugno 2016, sentenza di assoluzione piena, ai sensi degli art. 438 e ss e 530 cpv c.p.p. per non aver commesso il fatto.
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In foto Nazario Matachione, scarcerato il 2 aprile 2015 ed al ritorno nella propria "Farmacia del Corso" a Torre Annunziata
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