Evitare che la consultazione referendaria di ottobre diventi un “referendum pro o contro il Governo” ed in questo “clima da tifoserie, fare in modo che i cittadini possano comprendere la natura delle modifiche Costituzionali per poi scegliere in tutta coscienza” – queste le parole di Gianvincenzo Nicodemo, presidente provinciale di Acli Napoli in occasione del convegno sulla riforma Costituzionale tenutosi nella sale teatrale della Parrocchia di Sant’Anna alle Paludi di Napoli.

Un convegno che ha visto una massiccia e fattiva partecipazione da parte dei cittadini che hanno avuto modo di dialogare con Renato Briganti, docente dell’Università Federico II di Napoli, e Marco Plutino, dell’Università di Cassino e editorialista dell’Huffington Post. All’incontro ha preso parte anche il presidente nazionale dell’Acli, Roberto Rossini che nel suo intervento ha sottolineato “la necessità di fare una riforma Costituzionale perché nel corso degli anni c’è stato un progressivo cambiamento nel rapporto tra popolo e istituzioni ed oggi bisogna affrontare il problema di efficienza istituzionale, ma allo stesso tempo va allontanata con forza la retorica costruita intorno ai costi della politica – spiega il numero 1 delle Acli. La politica ha un costo che però ci protegge da altri costi”.

Il docente universitario Marco Plutino, pur affermando apertamente di essere a favore del Si in vista del referendum di ottobre, allo stesso tempo lamenta alcune lacune: “Questa riforma non chiude la transazione in Italia perché questo può avvenire solo con una ricostruzione dei partiti. Una riforma che ha una valenza storica solo per il superamento del bicameralismo perfetto, ma allo stesso tempo rischia di far nascere una sorte di partito dei referendum che periodicamente potrebbe incidere fortemente sull’agenda politica”.

Il professor Plutino, infine, sottolinea come “se è vero che ci sarà un accelerazione nell’azione di Governo che potrà così adeguarsi maggiormente alle mediazioni europee, dall’altro rifuggo quell’idea della logica del complesso del tiranno che qualcuno vuole alimentare, perché oggi le garanzie di difesa del cittadino sono molto più articolate e superano anche i confini nazionali”.

Da contraltare nella discussione le posizioni del professor Renato Briganti che seppur non esprime nettamente la sua posizione in vista del referendum di ottobre, nel corso del suo intervento pone l’accento su una serie di dubbi legati soprattutto al ruolo del nuovo Senato: “Mi chiedo perché viene lasciata loro l’immunità nonostante non siano eletti direttamente dal popolo, così come allo stesso tempo ho forti dubbi sull’azione incisiva che i sindaci potranno fare nel ruolo di senatori ed infine credo che questo tipo di riforma vada nella direzione opposta rispetto ad una maggiore fiducia e partecipazione popolare dei cittadini”. 

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