La Campania in zona bianca a partire dal 21 giugno, sarà tra le ultime regioni ad allinearsi al resto dell’Italia. Il Paese si affaccia alla quasi normalità nelle prossime settimane, quando potrebbero restare in vigore - in virtù dei nuovi parametri e del calo dell'incidenza dei contagi - soltanto l'obbligo della mascherina, il distanziamento, areazione e sanificazione. Con il nuovo monitoraggio settimanale anche la Valle D'Aosta, unica regione ancora in arancione, si aggiungerà da lunedì alle regioni gialle. In tre settimane potrebbero passare al bianco anche Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise, successivamente toccherebbe a Liguria, Veneto e Abruzzo. E così a seguire il resto del Paese che potrebbe finire nella zona a più basso rischio entro la fine di giugno, probabilmente il 21, escluse forse le tre regioni che hanno al momento il livello di incidenza più alto: Valle d'Aosta, Basilicata e Campania. A quel punto, fermo restando il rispetto della road map stabilita dall'ultimo decreto, resterebbero in vigore soltanto le regole comportamentali, e ci si lascerebbe alle spalle anche il coprifuoco.

Ma a chiarire che le norme fondamentali, anche in vista della ripresa di ristoranti e altre attività, vanno rispettate è innanzitutto il premier Mario Draghi: "Raccomando di usare la mascherina - avverte -. Riaperture non significa abbandonare tutti i comportamenti essenziali di prevenzione, quindi mascherina, distanziamenti, areazione". Per il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, quando sarà raggiunto l'obiettivo del 50% della popolazione vaccinata con almeno una dose "la mascherina all'aperto, laddove non c'è assembramento, può essere tolta, così come stanno facendo negli Usa. Rimarrà l'obbligo al chiuso, ma in un luogo in cui sono presenti tutte persone vaccinate la mascherina potrà essere tolta".

In netta discesa in Italia la curva dei contagi da Sars-CoV2. Nell'ultima settimana è stato registrato un calo di oltre il 30% dei nuovi casi e del 21,3% dei decessi. Ancor più netta la riduzione della pressione sulle strutture sanitarie: in 6 settimane sono diminuiti del 60% i ricoveri in ospedale e del 55% quelli in terapia intensiva. I nuovi e confortanti dati emergono dal monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 12-18 maggio 2021.

"Gli effetti ottenuti grazie a sei settimane di restrizioni stanno lasciando gradualmente il posto ai primi risultati della campagna vaccinale - ha commentato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe -. L'attuale situazione epidemiologica dell'Italia è simile anche nel resto d'Europa, tuttavia il virus non ha certo smesso di circolare. Sarebbe opportuno - ha osservato - non ripetere lo stesso errore dell'estate dello scorso anno con le vacanze all'estero in Paesi dove il virus circolava di più che in Italia. Dovremmo seguire l'esempio del Regno Unito, che ha messo al bando i viaggi all'estero in alcuni Paesi, tra cui il nostro".

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