“Viviamo in un clima di assoluta incertezza. Così non si può andare avanti, non si riesce a offrire un servizio decente ai clienti”.
E’ la reazione di due ristoratori che stanno attraversando una delle più grandi dei tempi recenti. Si tratta di Fiorenzo Mascolo, titolare della “pizzeria Mascolo dal 1995” di Gragnano e di Gaspare Coppola, uno dei soci di “Mercato Pompeiano” di Pompei.
Con il rebus da risolvere sul passaggio dalla zona arancione alla zona gialla per la Campania, e in attesa di sapere le decisioni che verranno prese dal governatore Vincenzo De Luca, quello che fa rabbia agli imprenditori è il fatto che, nonostante i loro locali siano perlopiù vuoti, bisogna comunque far fronte alle tasse.
Proprio nei giorni scorsi Mascolo ha lamentato sui social questa “attenzione” da parte del fisco: “Tre mesi che non lavoriamo perché considerate attività non indispensabili. Però quando c’è da pagare siamo ‘dispensabili’”, ha commentato sarcasticamente l’imprenditore. “Veniamo dal lockdown, poi ci hanno fatto riprendere a lavorare ma con posti ridotti. E ora la gente ha paura, giustamente, dei contagi. A nulla servono le accortenze sulla pulizia e l’igiene nei locali. E in più con l’asporto, per un locale molto grande come quello che abbiamo a disposizione è soltanto un modo per tamponare l’emergenza”.
Senza contare i dipendenti che lavoro al loro interno: “Proprio per loro – ha spiegato Mascolo – abbiamo scelto di non chiudere. Con la cassa integrazione non si va lontano e il Natale è alle porte. E’ giusto che sia Natale anche per loro, nonostante le difficoltà”.
La questione è legata anche alla programmazione: “Non si può organizzare una linea di ristorazione – ha spiegato Gaspare Coppola – in un paio di giorni, specie con chi lavora con prodotti freschi. Abbiamo tamponato anche noi con il delivery per restare vicini alla nostra clientela, ma economicamente è solo un danno”.
Domenica ci sarà il passaggio di zona, ma tutto tace sulla possibilità di restrizioni da parte della Regione Campania: “Brancoliamo nel buio”, rispondono all’unisono i due ristoratori. Se poi si aggiunge il fatto che il servizio potrebbe restare attivo fino alle 18, sarebbe una ulteriori beffa. “Per Gragnano che aspetta le persone nel weekend è una decisione inutile”, ha tuonato Mascolo. Sulla stessa lunghezza d’onda Coppola: “Circa l’80 per cento del nostro fatturato consiste nel lavoro serale. E nella mia situazione ci sono altri 200 ristoratori di Pompei”.
“Viviamo in un clima di assoluta incertezza. Così non si può andare avanti, non si riesce a offrire un servizio decente ai clienti”.
E’ la reazione di due ristoratori che stanno attraversando una delle più grandi dei tempi recenti. Si tratta di Fiorenzo Masc...
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