Covid. L’Iss: “Rischio di morte per no-vax 25 volte più alto”
Secondo l’Istituto Superiore di Sanità “con la terza dose si dà il 95 per cento di protezione da malattia grave”
05-02-2022 | di Redazione
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La mortalità è 25 volte più alta nei non vaccinati rispetto a chi ha avuto la dose booster del vaccino anti Covid-19. Lo ha rilevato l'Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo “report esteso su sorveglianza, impatto delle infezioni ed efficacia vaccinale”.
Nel rapporto emerge inoltre che, sempre nei non vaccinati rispetto a chi ha avuto la terza dose, il tasso dei ricoveri nei reparti ordinari è 10 volte più alto ed è di 27 volte maggiore quello dei ricoveri nelle terapie intensive.
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La dose booster del vaccino anti Covid-19 protegge al 95% dalle forme gravi della malattia e al 67% dal contagio rispetto a quanto avviene nei non vaccinati. L'efficacia del vaccino, intesa come "riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati" nel prevenire la malattia severa, è inoltre del 90% nei vaccinati con ciclo completo (2 dosi) da meno di 90 giorni, del 91% in chi ha avuto le 2 dosi da 91 e 120 giorni, e dell'85% in chi ha avute da oltre 120 giorni.
Il rapporto dell'Iss indica inoltre che l'efficacia del vaccino nel prevenire la diagnosi di infezione da SarsCoV2 è pari al 63% entro 90 giorni dal completamento del ciclo vaccinale, del 51% tra i 91 e 120 giorni, del 40% oltre 120 giorni dalla seconda dose, e del 67% in chi ha avuto la terza dose.
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