Protocolli univoci e potenziamento del personale e dell'attività di medicina territoriale per evitare di ingolfare gli ospedali dell'Asl Napoli 3 Sud.

I sindacati scendono in campo per combattere il sovraffollamento dei presidi ospedalieri della zona. Con una nota inviata alla direzione generale dell’Asl, le organizzazioni sindacali hanno chiesto chiarimenti in merito alla situazione che affligge ormai da settimane i nosocomi del vesuviano e della costiera sorrentina.

“La grave situazione che si sta sviluppando in Campania sta determinando una serie di rimodulazioni della attività degli ospedali – si legge -. A Torre del Greco e Nola, sono stati chiuseti più posti letto. Lo stesso presidio di Nola si è ritrovato più volte costretto ad accogliere casi Covid positivi, pur non essendo attrezzato a garantire l’allocazione in spazi adatti. Stessa situazione per gli ospedali di Castellammare – Gragnano e di Vico Equense – Sorrento. Difficoltà operative riguardano anche il Covid center di Boscotrecase che, se come si prevede, dovrà dare ulteriore disponibilità di posti letto, certamente avrà bisogno di nuove risorse sanitarie e di adeguate dotazioni di sicurezza. La mancanza di una corretta gestione ed organizzazione dell’emergenza sanitaria, che si ripresenta con numeri record a distanza di circa sei mesi dalla riapertura post lockdown è causa di problemi rilevanti, primo fra tutti il sovraffollamento degli ospedali”.

Ecco perché la Cgil e la Uil hanno deciso di scendere in campo per tutelare il personale sanitario che opera in condizioni critiche. Ciò che chiedono i sindacati sono protocolli univoci per tutti gli ospedali dell’Asl Napoli 3 Sud, il potenziamento del personale sanitario (specie nelle città più calde come Boscotrecase e Torre del Greco, ndr), potenziamento delle attività di medicina territoriale e rafforzamento degli screening sul personale. Oltre a questo, anche delle regole da far rispettare ai pazienti che ricorrono alle cure ospedaliere. “Per farlo occorre anche una costante comunicazione con videoconferenze almeno una volta a settimana – hanno continuato i sindacati -. Se è vero che l’Asl ha messo in atto tutte le risposte possibili in tempi utili come bandi di reclutamento di personale, attivazione di nuovi posti letto, è anche vero che occorre anche un monitoraggio costante per i dispositivi di protezione individuale”.

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