A giugno il vaccino ai 16enni, ma anche agli operatori dei supermercati e a quelli dei trasporti. Le Regioni corrono verso le fasce più giovani e la Lombardia in particolare annuncia l'apertura delle somministrazioni anche per la classe di età più bassa: dai 29 anni fino ai ragazzi. Nel resto del Paese stanno già partendo invece le vaccinazioni per i quarantenni: dopo il Veneto, che ha cominciato in queste ore, tocca al Lazio, che ha organizzato un apposito open day con Astrazeneca, e così via il resto d'Italia.

Per il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, "la sfida è arrivare a vaccinare i giovani per rallentare la velocità della circolazione virale. Dunque bisogna vaccinarsi il più possibile, in fretta e con ogni vaccino disponibile". Il Commissario per l'Emergenza, Francesco Figliuolo, ha chiarito che “la prossima apertura delle prenotazioni agli over 40 è utile ai fini programmatici (le regioni grosse potranno iniziare a pianificare, non a inoculare), ma il focus nazionale rimane sugli over 80, visto che ne mancano ancora molti all'appello".

Il report settimanale dice che sono 3.476.377 gli ultraottantenni che sono completamente vaccinati in Italia. Si tratta del 76,87% del totale. In tutto sono 18 milioni gli italiani con una somministrazione (pari al 30,14% della popolazione) e 8 milioni quelli definitivamente immunizzati (13,69%). In totale gli italiani ad aver ricevuto il vaccino sono 26.141.926. Il countdown però è innescato: "Il 2 giugno, non causalmente il giorno della Festa Repubblica, apriremo le vaccinazioni all'ultima categoria, ovvero i ragazzi dai 16 ai 29 anni", annuncia il coordinatore della campagna vaccinale lombarda, Guido Bertolaso, il quale boccia per la propria regione l'ipotesi di un open day, così come avviene altrove: "Non ne abbiamo bisogno", dice.

In vista del prossimo mese gli strateghi del Piano valutano di aprire gli oltre 730 punti aziendali dove permettere le prime iniezioni sui luoghi di lavoro. Su questo l'Inail sta mettendo a punto un documento anche alla luce delle indicazioni date dalle regioni. Tra le categorie prioritarie dovrebbero essere annoverati i lavoratori dei supermercati, ma anche quelli impegnati nel settore dei trasporti, della logistica, del turismo e, forse, anche parrucchieri, estetisti e ristoratori. Lo stesso ministro del Lavoro, Andrea Orlando, dà il suo ok al piano, con "priorità ai settori essenziali".

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