Tre categorie prioritarie per cominciare, poi tutti gli altri, ma con tempi e modi ancora tutti da definire. La terza dose di vaccino anti-Covid, per stabilizzare la protezione immunitaria, si farà e già da fine settembre. Primi in lista saranno i soggetti immunodepressi, gli anziani ed i sanitari. Successivamente toccherà agli altri cittadini, ma sulla necessità di un richiamo generalizzato gli esperti, al momento, hanno opinioni differenti.

Dopo l'annuncio da parte del premier Draghi e del ministro della Salute Roberto Speranza, che hanno sancito il via libera alla terza immunizzazione sulla base dei dati scientifici che evidenziano un calo della protezione immunitaria a distanza di alcuni mesi soprattutto per alcune categorie.

Ad illustrare più nel dettaglio il piano che verrà adottato è stato oggi il commissario all'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo. "Si partirà con la terza dose a settembre per gli immunocompromessi, una platea di tre milioni di persone, poi - ha detto - a seguire, si andrà sugli anziani e sui sanitari e poi vedremo". La scelta su chi rivaccinare prima si basa sulla valutazione che in alcune categorie vi è una riduzione più anticipata dell'immunità offerta dai vaccini e quelle categorie verranno richiamate per una terza dose prioritariamente, come spiega il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. Per il resto della popolazione, precisa, "l'evidenza è che l'immunità si avvicini ad un anno".

Quanto al resto della popolazione, le opinioni restano al momento divergenti. Secondo Massimo Galli, ordinario di Malattie Infettive all'Università di Milano e infettivologo all'Ospedale Sacco, sulla terza dose "abbiamo dati piuttosto limitati. La necessità generalizzata - ha affermato - è francamente discutibile, con questi vaccini". Di parere diverso Sergio Abrignani, immunologo all'Università di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico (Cts): "La terza dose riguarderà tutti gli italiani, seguendo la solita schedula: prima fragili, operatori sanitari, anziani, e poi gli altri. Chiunque si intenda di vaccini sapeva già dall'inizio che sarebbero servite tre dosi. II miglior modo è vaccinare con tre dosi perché in chi ha risposto male alle prime 2 dosi aiuta a far partire la risposta, mentre in chi ha risposto bene serve a prolungare la memoria immunologica".

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