Importante svolta nell'ambito del fallimento della Deiulemar compagnia di navigazione, la società armatoriale di Torre del Greco cancellata dieci anni e che ha portando via con se i soldi (oltre 720 milioni di euro) investiti da quasi tredicimila risparmiatori.

È stato infatti raggiunto un accordo transattivo pari ad oltre 180 milioni di euro tra la curatela fallimentare della società di fatto (quella costituita dagli armatori a vario titolo coinvolti nel crac di quella che è stata ribattezzata la ''Parmalat del mare'') e Bank of Valletta, l'istituto bancario di Malta gravato di un sequestro di beni pari a 363 milioni in forza della sentenza di primo grado emessa dalla sezione fallimentare del tribunale di Torre Annunziata.

''L'accordo - spiegano in una nota Giuseppe Castellano, Massimo Di Pietro e Antonio Denotaristefani di Vastogirardi, i tre curatori fallimentari della Deiulemar società di fatto - prevede, tra l'altro, un pagamento solutorio in tempi brevissimi di 180.587.000 euro oltre alle spese legali come liquidate nella sentenza emessa dal tribunale di Torre Annunziata, e di conseguenza la possibilità di distribuire immediatamente il ricavato netto tra i signori creditori, per cui si prospetta la possibilità di eseguire un consistente riparto in tempi molto rapidi''.


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