"I fenomeni di devianza minorile a Napoli e nella Campania non sono da considerarsi esclusivamente un prodotto della camorra ma da questa ne traggono comunque linfa e ispirazione secondo modelli comportamentali tipici di emulazione e identificazione". E' quanto viene sottolineato nell'ultima relazione semestrale al Parlamento della Direzione investigativa antimafia per la quale "a Napoli, così come in tutta la Campania, la prolungata assenza dalle attività scolastiche a causa della pandemia ha, in un certo qual modo, favorito l'avvicinamento dei minorenni alle attività illegali 'di strada' avviandoli verso la 'carriera delinquenziale'".

"Ad accrescere la diffusione delle variegate forme di devianza giovanile - viene spiegato nella relazione - contribuisce anche l'abuso di sostanze stupefacenti, fenomeno alimentato anche dalla commercializzazione di droghe nel web che colpisce una larga fascia dell'universo minorile, con il coinvolgimento di giovani 'vicini' a contesti di criminalità organizzata in episodi violenti". Inoltre, nel semestre in esame (gennaio-giugno 2022), secondo la DIA, "si è anche assistito a una elevata diffusione di comportamenti antisociali e illeciti aventi come protagonisti i minori, ovvero condotte criminali riconducibili ai cosiddetti fenomeni 'baby gang', 'bullismo' e 'cyber bullismo', in cui il minore stesso emerge, contemporaneamente, quale autore e vittima del reato". 

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