Crisi del Pronto Soccorso: la negazione dei "In Campania, in particolare nell'area metropolitana di Napoli, sembra essere calato un silenzio assordante per quanto concerne le criticità dei servizi di emergenza e urgenza ospedaliera e territoriale come se i problemi fossero risolti. La tenuta del Servizio Sanitario Nazionale pubblico, gratuito, equo e solidale è in questo momento a forte rischio ed il tessuto sociale può lacerarsi se un diritto inalienabile, quale la assistenza in emergenza e urgenza, non può più essere garantito". Lo affermano in una nota FP CGIL dei segretari regionale e cittadino sulla Sanità Pubblica, rispettivamente Giosuè Di Maro e Antimo Morlando.

Sulla crisi del servizio di pronto soccorso ci sarà il 28 settembre una mobilitazione di medici e infermieri dei pronto soccorso per rimarcare la situazione di disagio in cui operano quotidianamente tra turni massacranti, mancanza di personale e sicurezza. La Fp Cgil Napoli ha indetto una giornata di mobilitazione dalle ore 8 alle ore 16 con presidi davanti ai Pronto Soccorso delle strutture: Ospedale di Giugliano e di Pozzuoli, Ospedale Cardarelli, Ospedale Santobono, Ospedale San Paolo, Ospedale di Nola. La Fp Cgil chiederà ai lavoratori dei pronto soccorso di indossare al braccio una fascia nera, in segno di lutto e la negazione del diritto costituzionale alla salute. "La gravissima crisi dei servizi - spiegano i due vertici del sindacato - di emergenza e urgenza ospedaliera e territoriale, la carenza di personale, il disagio lavorativo, l'esodo di medici ed infermieri, l'aumento dei cittadini in barella in attesa di ricovero nei Pronto Soccorso sono segni tangibili di una crisi strutturale, che vedono sia i lavoratori che i cittadini vittime del nostro sistema sanitario. E' necessario ristabilire un clima di fiducia tra i lavoratori ed i cittadini che insieme devono allearsi a difesa del Servizio Sanitario Nazionale pubblico. E' da tempo che la Fp Cgil chiede un cambiamento strutturale in grado di intercettare il bisogno di salute, compresso da oltre due anni di pandemia, al fine di fornire risposte efficaci. In attesa che si intervenga sulle cause esterne all'ospedale, la Fp Cgil da tempo avanza proposte per affrontare le cause interne, con una riorganizzazione dei percorsi assistenziali ospedalieri in emergenza". Nel corso della iniziativa davanti ai Pronto Soccorso del 28 settembre la Fp Cgil darà voce ai lavoratori che sono stati oggetto di aggressione fisica e verbale.

"Questo clima inaccettabile di violenza - spiegano Di Maro e Morlando - è favorito anche dalla cronica carenza di personale in sanità, per questo la Fp Cgil sta raccogliendo firme per un 'Piano straordinario di assunzioni nella pubblica amministrazione". Di norma a fronteggiare un aumento della richiesta assistenziale con un numero di accessi medi giornalieri in pronto soccorso di 150-200 persone, con punte in alcuni periodi dell'anno fino a 250-300, è presente un numero insufficiente di personale medico e infermieristico, da 2 fino a 4 medici e da 4 fino ad un massimo di 8 infermieri, a secondo del Presidio Ospedaliero considerato. Nell'area metropolitana di Napoli, si registra un incremento di tutti gli indicatori dell'area della emergenza, con attesa media al triage di 7-8 ore, tempi di permanenza in Obi oltre le 24-48 ore stabilite dal Ministero della Salute, tempi di attesa per il ricovero di giorni e, in qualche caso, di settimane".

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