La solidarietà non si ferma mai e diventa indispensabile in tempo di guerra. Lo sanno bene i vertici della Misericordia di Torre Annunziata che, da qualche settimana, operano a stretto contatto con la sede del consolato ucraino a Napoli, per organizzare viaggi della speranza e portare in salvo donne e bambini che scappano dalla follia della guerra. Tre giorni di viaggio, dalla città all’ombra del Vesuvio fino a Cracovia, in Polonia, per soccorrere sette mamme coi loro bambini e portarli a Napoli, prima all’Ospedale del Mare poi presso famiglie già concordate con il consolato, a Casoria, a Casalnuovo e Santa Maria Capua Vetere.

L’associazione ha messo a disposizione anche un bus turistico e sta aspettando l’ok per partire e mettere in salvo altre vite umane. “Noi ci siamo attivati subito e abbiamo contattato le autorità ucraine a Napoli per capire in che modo potevamo essere di aiuto – spiega Nicola Iervolino della Misericordia –. Subito loro ci hanno fornito le dovute spiegazioni e siamo partiti poche ore dopo, durante la notte”.

“A bordo del pulmino c’era una ragazza col suo bimbo che mi implorava di aiutarla – racconta il volontario Gennaro Tolucci che ha guidato fino in Polonia – ma io non riuscivo a capirla. Ha telefonato al marito e lui, in un italiano stentato, mi ha detto dove dovevo accompagnarli. Era in una trincea e, in sottofondo, si sentivano spari e urla. Alla fine mi ha urlato di ringraziare tutta l’Italia. Non dimenticherò mai la sensazione che ho provato, tra dolore e impotenza!”


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