“Per qualche altro giorno le famiglie continueranno ad essere ospitate a nostre spese ma non è una situazione di cui il comune può farsi carico ulteriormente”. Lo ha detto il dirigente dell’Ambito Sociale N30, Nicola Anaclerio, in merito alle persone sgomberate dal civico 25 di Corso Vittorio Emanuele III che da sabato scorso sono senza casa.

LA SITUAZIONE DEGLI SGOMBERATI. Delle 15 persone ospitate all’Hotel “Grillo Verde”, 3 hanno trovato una nuova sistemazione presso alcuni familiari. Un’altra persona sarebbe in partenza mentre le altre continueranno, quindi, ad essere ospitate presso la struttura ricettiva di Piazza Imbriani. “Alcuni sono bambini, altri gravemente indigenti, per cui – ha continuato Anaclerio - abbiamo deciso di ospitarli per qualche altro giorno, vista la condizione di particolare indigenza in cui versano queste famiglie. Siamo anche alla ricerca di fitti agevolati e proprietari che siano disposti a stipulare dei contratti d’affitto con garanzie agevolate, ma non si tratta di una strada semplice da percorrere”.

LA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE. Il problema nei prossimi giorni potrebbe acuirsi, visto che per mercoledì 27 febbraio continueranno i controlli da parte del ctu (il consulente tecnico d’ufficio) della Procura della Repubblica Ciro Oliviero, in collaborazione con i funzionari dell’ufficio tecnico comunale. Attenzionati tutti gli edifici attigui al Quadrilatero delle Carceri. Per far fronte alle spese che il comune dovrà eventualmente sostenere è stato convocato anche un consiglio comunale per giovedì 28 febbraio alle 9.30. Durante l’assise oplontina ci sarà la comunicazione del presidente del consiglio comunale Rocco Mando sugli “interventi di messa in sicurezza degli immobili del Quadrilatero delle Carceri che presentano gravi criticità” con probabile prelievo dal fondo di riserva.

I CONTROLLI AL QUADRILATERO. L’ufficio tecnico comunale è all’opera per procedere con le ordinanze di sgombero. A confermarlo è il dirigente dell’utc Nunzio Ariano: “Stiamo registrando tutte le persone che sono state controllate, così come tutti gli edifici del quartiere sui quali, direttamente e indirettamente, abbiamo riscontrato delle criticità”. L’obiettivo è evitare che si possano verificare nuovi crolli come quello capitato nel novembre scorso, in cui una famiglia restò miracolosamente illesa. “Ci sono marmi che possono cadere, aree di calpestio che presentano lesioni, lavagne di copertura non a norma, tegole che potrebbero staccarsi – ha precisato Ariano -. E con le condizioni meteo che non ci agevolano, tutto diventa più difficile. Il comune in questo può farsi carico delle prime emergenze ma non può sostenere tutte le spese”.

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