Crollo di Rampa Nunziante, mercoledì 6 febbraio i primi due filoni processuali a carico di Massimo Lafranco e Roberto Cuomo.

Notificata la convocazione in tribunale per Lafranco: per lui, oltre al falso ideologico, l’accusa è di omicidio colposo plurimo per il crollo del palazzo avvenuto all’alba del 7 luglio 2017 in Rampa Nunziante a Torre Annunziata.

Le indagini sul crollo che ha causato la morte di otto persone, tra cui due bambini, sono terminate nello scorso aprile con 15 avvisi di garanzia. Nel corso dell'udienza preliminare davanti al Gip, il pm aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di tutti gli imputati per i vari capi d’imputazione: omicidio colposo, disastro e falso ideologico. Poi a dicembre il “colpo di scena” con l’estensione dell’accusa di omicidio colposo plurimo. La decisione dopo l’acquisizione di nuove fonti di prova nelle mani dei pm Andreana Ambrosino e Silvio Pavia: anche Lafranco, secondo l’accusa, sapeva dei lavori al secondo piano, nell'appartamento venduto a Gerardo Velotto. Secondo le relazioni prodotte dai tecnici della Procura, sono stati i lavori in quell'immobile e l'abbattimento di travi e maschi murari, a provocare il cedimento dell'ala nord, causando la morte di Pasquale Guida, Anna Duraccio e i figli Francesca e Salvatore Guida, Giacomo Cuccurullo, Adele Laiola e il figlio Marco Cuccurullo e infine la signora Pina Aprea.

Con l’accusa di omicidio colposo plurimo sono imputati anche Aniello Manzo, Gerardo Velotto, Massimiliano Bonzani e Pasquale Cosenza.

Dei tre filoni processuali sul crollo di Rampa Nunziante, quindi, due inizieranno il 6 febbraio. Il 28 febbraio invece ci sarà la prima udienza a carico degli altri 13 imputati.

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