Obiettivo 1000 adesioni. La petizione protocollata dal presidio “Libera” di Torre Annunziata in cui si chiede alle autorità comunali di impegnarsi per l’accertamento rigoroso della verità sul tragico crollo di Rampa Nunziante del 7 luglio scorso, e la condanna esemplare dei colpevoli.

Nell’istanza si sollecitano le istituzioni locali affinché assicurino lo sviluppo, il controllo, la difesa del territorio, del patrimonio urbanistico e immobiliare. Nel giro di una settimana, le adesioni sono state 911, con la proiezione realistica di arrivare nel giro di qualche ora a circa 1000 adesioni

Libera intende costituirsi Parte Civile anche nel processo a carico di Luigi Della Grotta, Vincenzo Amoruso e altri dieci soggetti del clan Gionta, arrestati dai Carabinieri il 6 settembre scorso per estorsione e porto illegale di arma da fuoco, aggravati dal metodo mafioso.

“La nostra città – ha spiegato Michele De Gaudio, referente di “Libera” - ha il dovere di essere particolarmente attenta al reato di estorsione. Gigi Staiano e Lello Pastore, giovani imprenditori, furono uccisi rispettivamente nel 1986 e nel 1996, perché avevano rifiutato di pagare il pizzo. Da allora nessuna denuncia per tale reato, salvo minime eccezioni. Libera Torre si è intitolata a Gigi e Lello, per affermare la sua costante lotta alla camorra e al racket. Ha organizzato diverse manifestazioni in materia, ha innescato in città un percorso sfociato nel febbraio scorso nella associazione ‘OplontiAntirackeAntiusura’, che ha operato riservatamente, per sensibilizzare gli operatori economici a rivolgersi alla magistratura, e pubblicamente con iniziative come ‘AntirackeAntiusura a Domicilio’, in cui i vertici delle Forze dell’Ordine, il Sindaco, l’Assessora alla Legalità, dirigenti scolastici, insegnanti, studentesse e studenti, volontarie e volontari hanno portato negozio per negozio una locandina, su cui campeggia ‘Denunciare è giusto; Denunciare rende liberi; Denunciare conviene; Lo Stato è al fianco delle vittime di estorsione ed usura’”.

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Libera chiede al comune di dichiararsi parte civile